Serena Mollicone, l'appuntato Venticinque: «Le indagini davano fastidio, nessuno voleva parlarne»

Ascoltato anche l'ex comandante della stazione di Arce, Gaetano Evangelista

La vittima, Serena Mollicone
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 9 Aprile 2024, 17:38

«Sembrava che l'omicidio di Serena Mollicone desse fastidio. Tuzi e Suprano non erano interessati alle indagini su Serena, era come se non volessero farle. Inoltre mi ero accorto che loro non volevano parlare di 
Serena Mollicone. Mi dicevano sei solo tu che parli di questa cosa».

Lo ha detto l'appuntato Ernesto Venticinque, oggi, 9 aprile 2024, davanti alla prima Corte d'Assise d'Appello di Roma, nell'udienza del processo per l'omicidio di  Serena  Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001. Venticinque, insieme al maresciallo Gaetano Evangelista, diventato comandante della caserma di Arce nel 2004, contribuirono nel 2017 a far riaprire le indagini sul delitto.

«Quando iniziammo le indagini con il maresciallo Evangelista cominciammo a sentire i coetanei di Serena Mollicone - racconta - io cercavo di acquisire più informazioni possibili e il maresciallo Evangelista scriveva tutto». 

Poi ha detto: «A un certo punto la dottoressa Perna mi disse: da oggi in poi tutte le informazioni che acquisisci devi dirle direttamente a me perché tu acquisisci A e mi arriva Z».

Nel processo sono imputati il maresciallo Franco Mottola, ex comandante della caserma di Arce, il figlio Marco, la moglie Annamaria e i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale, tutti assolti in primo grado dalla corte d'assise di Cassino il 15 luglio 2022.

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