Qualità della vita, la provincia di Frosinone scivola agli ultimi posti

Qualità della vita, la provincia di Frosinone scivola agli ultimi posti
di Elena Pittiglio
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Lunedì 18 Novembre 2019, 15:50
Ancora una bocciatura per la provincia di Frosinone. Dall'83° posto del 2018, scivola al 96° posto su 107 capoluoghi d'Italia. E' il dato che emerge dalla classifica Qualità della vita 2019, giunta alla ventunesima edizione. La classifica annuale, stilata dal quotidiano economico Italia Oggi e dall'università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, ha stabilito che la provincia ciociara perde 13 posizioni rispetto a dodici mesi fa. La regina delle province d'Italia è Trento. La provincia autonoma brilla nei vari campi. Dalla cultura alla formazione, dal lavoro all'ambiente al tempo libero.

Frosinone è invece il fanalino di coda non solo tra le province del Lazio, ma tra le province d'Italia. I fattori analizzati sono il tenore di vita, la dimensione dei servizi finanziari e scolastici.
Si vive meglio a nord mentre nel sud e nelle isole «vivere meglio» è ancora un sogno. Si vive meglio nelle province di piccole e medie dimensioni rispetto alle grandi metropoli.
Tra le province del Lazio Frosinone è l'ultima in classifica. Se la provincia Ciociara piange, le altre non possono certo ridere. Latina si è posizionata alla 88esima posizione perdendo ulteriormente rispetto allo scorso anno, quando figurava al numero 81. A perdere è anche la Capitale che dal 67° posto è passata al 76°. Rieti e Viterbo si piazzano rispettivamente al 73° e al 79° posto.

IL PRESIDENTE POMPEO
Sui risultati non brillanti fa sentire la voce il presidente della provincia Antonio Pompeo, che invita a mettere da parte egoismi politici per dare risposte concrete ai problemi. «Il 96esimo posto della provincia di Frosinone sulla qualità della vita sottolinea il numero uno di piazza Gramsci - ci induce a fare due riflessioni: da un lato, che le criticità da sempre rilevate sul territorio (inquinamento, bassi livelli occupazionali, fenomeni di dissesto idrogeologico tanto per citare le principali) restano ancora grandi irrisolte. Dall'altro, ci sprona a fare di più e meglio, a capire che solo mettendo da parte egoismi e campanilismi politici e culturali, possiamo realmente aiutare la nostra provincia ad offrire maggiori e migliori servizi, opportunità e soprattutto strumenti efficaci per i nostri giovani. Affinché, invece di partire, scelgano di restare in una terra che per loro ha ancora tanto da offrire».
 
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