Omicidio di Thomas, si scava sul passato di Roberto Toson

L'uomo, padre di Mattia con il quale è indagato per concorso nel delitto del 30 gennaio ad Alatri, è stato fra l'altro un agente di polizia penitenziaria

Omicidio di Thomas, si scava sul passato di Roberto Toson
di Giovanni Del Giaccio e Pierfederico Pernarella
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Martedì 9 Maggio 2023, 08:42

Si scava sul passato di Roberto Toson per arrivare a eventuali altri elementi utili per risolvere il rebus dell'omicidio di Thomas Bricca (nella foto). L'uomo, padre di Mattia con il quale è indagato per concorso nel delitto del 30 gennaio ad Alatri, è stato fra l'altro un agente di polizia penitenziaria. Ruolo dal quale è stato licenziato dopo essere stato prima riformato, quindi distaccato come amministrativo. Cosa c'entra? Difficile saperlo, ma di recente gli investigatori - su delega della Procura - sono stati nella casa circondariale di via Cerreto per acquisire materiale ritenuto evidentemente utile ai fini degli accertamenti in corso. Roberto Toson insieme al figlio deve rispondere di aver «cagionato la morte esplodendo un colpo di arma da fuoco». L'uomo, fra l'altro, è sottoposto alla misura della sorveglianza speciale proprio per i suoi trascorsi violenti. Cosa cercavano i carabinieri che non fosse già in loro possesso? È una domanda inevitabile dopo questo ulteriore accertamento, anche se risposte da chi indaga - considerato che sin dall'inizio è stato tutto secretato - non se ne avranno. Di certo l'attività della Procura non si è fermata. Si può ipotizzare, però, la ricerca di eventuali contatti con detenuti dell'epoca che oggi potrebbero essere stati utili per la "lezione" che si voleva dare quella sera.
I TELEFONI
Ultimata l'estrazione delle "copie forensi" dei cinque cellulari in mano ai carabinieri, saranno i militari del comando provinciale di Frosinone a lavorare sull'analisi dei dati e la comparazione con quanto asserito sia dagli indagati sia dai testimoni. Un lavoro che non si preannuncia breve, ma che da sempre viene ritenuto indispensabile per avere o meno la certezza che possano essere stati padre e figlio ad andare al "Girone" la sera del 30 gennaio.
In Procura sono stati messi insieme indizi ritenuti gravi, ma non ancora tali da adottare misure cautelari. Ci sono alcune contraddizioni a verbale, sia degli indagati sia di diversi testimoni, sulla presenza alla cena degli Spada. Non combaciano le ricostruzioni e gli spostamenti, il nonno di Mattia - indagato per falsa testimonianza - ha cercato fra l'altro di far sparire una scacciacani e ha eliminato la memoria del sistema di videosorveglianza installato nella sua abitazione. Ufficialmente perché si era danneggiata, particolare al quale gli investigatori non hanno mai creduto.
LA PROTESTA
«Le cose evidenti non hanno bisogno di alcuna prova». È lo striscione che ha aperto il corteo di domenica organizzato per sollecitare le indagini. I ragazzi hanno sfilato al grido di «Giustizia giustizia!». Ad Alatri in molti sono convinti della responsabilità dei Toson sin dal primo momento, ma un conto sono le certezze di paese, un altro le prove necessarie per l'accusa di omicidio. La famiglia di Thomas, ad ogni modo, tiene l'attenzione sempre alta. 
 

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