Thomas, l'ordinanza: «Alibi, pressioni sull'ex fidanzata e prove cancellate». E la famiglia Toson si preoccupava dei risarcimenti

Ecco come gli investigatori sono arrivati agli arresti di Mattia e Roberto Toson

L'arrivo dello scooter nel luogo dell'agguato
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 18 Luglio 2023, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 19:46

L'alibi confuso fornito da Mattia Toson, ma soprattutto le pressioni che il giovane arrestato, insieme al padre Roberto per l'omicidio di Thomas Bricca, faceva sull'ex fidanzata e un immigrato egiziano che gestisce un autolavaggio. «Entrambe le persone - scrive il gip del tribunale di Frosinone Antonello Bracaglia Morante -  nel corso delle indagini venivano più volte avvicinate e contattate dai Toson e dai loro familiari con l'evidente finalità di condizionarne e fuorviarne l ricordo dei fatti».

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A smentire l'alibi fornito da Mattia Toson, oltre all'ex fidanzata, è anche la madre. Il giovane tenta di convincere la fidanzata a non rivelare dettagli sin dai primi giorni dell'indagine.

In particolare iMattia la invitava a cancellate i messaggi in particolare uno in cui lei lo esortava  a "non peggiorare la situazione" dopo le risse dei giorni precedenti che hanno fatto da prologo all'agguato del 30 gennaio. 

Nel corso delle indagini inoltre, scrive ancora il gip, gli indagati hanno più volte "bonificato" le loro auto rimuovendo le microspie installate dagli investigatori. Alla cancellazione delle eventuali prove collaboravano anche altri componenti della famiglia, come la nonna e il nonno di Mattia Toson. Sarà Luciano Dell'Uomo,  che risulta indagato, a rimuovere l'hard disk delle telecamere di videosorveglianza dell'abitazione in via Vicero che poi però viene trovato dai carabinieri che li stanno intercettando. 

E  Francesco Dell'Uomo  (fratello di Roberto Toson), conosciuto con il soprannome di Budella, in una conversazione con la madre si preoccupa delle eventuali conseguenza economiche: "Ti sto dicendo che se succede che cane è inutile che papà dice no ti una pippa, tocca risarcire questi quae là vengono a bussare, perché tu ha il 50% di quella roba o no?».

Nel motivare le esigenze cautelari il gip infine si sofferma sulla personalità violenta di Roberto Toson, come riferisce la ex moglie: «Le attività di violenze di mio marito sono iniziate fin da quando ero in attesa della nascita di mio figlio Mattia, tanto che a seguito di alcuni pugni e calci posti in essere dallo stesso nei miei confronti, Mattia è nato prematuro di sei mesi. Da allora è iniziato il mio calvario provocato da questa condotta violenta e minacciosa posta in essere da mio marito che ha così influenzato in modo negativo sia Mattia e molto meno Niccolò. In particolare è stato Mattia a subire l'influenza negativa del padre fin da ragazzo, se lo è comprato viziandolo e facendogli regali a sproposito. Soprattutto mio marito ha trasmesso a Mattia il suo atteggiamento da bullo violento e lo ha plagiato al punto tale che qualsiasi cosa lui gli diceva Mattia lo eseguiva e cosi parteggiava per il padre che lo viziava ed era contro di me che invece lo volevo indirizzare verso la retta via. Sono innumerevoli gli episodi che testimoniano come Mattia sia stato plagiato dal padre con questo atteggiamento da bullo violento anche nei miei confronti...»

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