«Non vogliamo perdere don GIuseppe». I giovani del paese si mobilitano contro il trasferimento

«Non vogliamo perdere don GIuseppe». I giovani del paese si mobilitano contro il trasferimento
di Roberta Pugliesi
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Lunedì 11 Luglio 2022, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 13:03

«Non vogliamo perdere il nostro Don». Il cartello giallo campeggia su un banchetto allestito nella centralissima piazza Marconi di Santopadre dove è partita la raccolta firme per scongiurare il trasferimento di Don Giuseppe Rizzo. La decisione è arrivata di recente su disposizione del vescovo della diocesi di Sora - Aquino - Cassino-Pontecorvo, monsignor Gerardo Antonazzo che ha reso noti alcuni avvicendamenti di sacerdoti nelle parrocchie della Diocesi. Tra questi, anche don Giuseppe Rizzo, attualmente guida della parrocchia di Santopadre, chiamato a coadiuvare don Roberto Dell'Unto nell'unità pastorale Madonna dell'Immacolata ad Isola del Liri e Sant'Antonio e Santa Restituta a Carnello di Sora.

Una decisione accolta con estremo dispiacere dalla comunità Santopatrese dove Don Giuseppe è sacerdote nella parrocchia S.

Folco Pellegrino dal 21 gennaio 2018. Parroco mite, umile, allegro, dal cuore immenso, sempre pronto ad aiutare il prossimo e a dare conforto, Don Giuseppe ha lasciato il segno. Tutti ricordano le celebrazioni domenicali della Santa Messa con un cane randagio sull'altare, ospite educato e silenzioso di un sacerdote moderno e generoso. La foto con il simpatico cagnolone color miele divenne virale e lo fece conoscere dappertutto, anche in televisione. Diede riparo al fedele amico anche in occasione dei festeggiamenti del santo patrono, quando il cane spaventato forse dai fuochi d'artificio si rifugiò sull'altare standosene buono e senza dare alcun fastidio per tutta la celebrazione, trovando conforto proprio alle spalle di Don Giuseppe. Una storia che commosse tutta l'Italia ed immortalata da una foto di Rocco Di Nota.

L'ATTACCAMENTO DEI GIOVANI

Sono soprattutto i giovani a volere che il sacerdote resti nella loro comunità perché in lui hanno trovato un amico, un punto di riferimento è nella parrocchia un luogo dove trovare sempre la porta spalancata. Ma la decisione sembra irremovibile anche perché i trasferimenti sono stati già decisi in Curia dopo attente valutazioni. A lui dovrebbe subentrare don Giuseppe Mihai. Nel piccolo paese c'è chi prega, chi raccoglie firme, chi spera che su eccellenza Mons. Antonazzo possa tornare sui suoi passi.
«Siamo davvero molto dispiaciuti - ha detto una ragazza -l'idea che Don Giuseppe non sia più in mezzo a noi ci fa stare davvero male. Questi quattro anni ci hanno dato la possibilità di conoscere un parroco unico, a cui ci siamo affezionati, che ci ha fatto avvicinare alla chiesa e che ha portato avanti la sua missione pastorale con gentilezza ed umiltà. L'idea di stare senza di lui ci fa sentire più soli. Ci mancherà tantissimo ma la speranza che possa restare è viva».

NESSUNO SPIRAGLIO

Anche il sindaco Giampiero Forte sta seguendo la vicenda, con la necessaria neutralità Senza in alcun modo condizionare scelte che competono ad altri. Del resto, la Lettera ai presbiteri inviata nei giorni dal vescovo Gerardo Antonazzo Non sembra lasciare spazio a ripensamenti. Ad amplificare la vicenda stanno contribuendo anche i social network dove si moltiplicano gli appelli e gli inviti a firmare per far restare Don Giuseppe a Santopadre. Sta facendo il giro della rete una fotografia con tantissimi ragazzi con le braccia conserte ed un atteggiamento che sembra quasi a voler dire non arretriamo, a puntare i piedi e a fare muro contro il trasferimento. Ma anche la data dell'avvicendamento sembra essere stata già stabilita: il passaggio di consegne potrebbe infatti avvenire il 4 settembre prossimo.
 

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