Frosinone, nel versante del Parco il fuoco non si ferma. Droni e elicottero speciale in azione. «Disastro senza precedenti»

Frosinone, nel versante del Parco il fuoco non si ferma. Droni e elicottero speciale in azione. «Disastro senza precedenti»
di Stefano De Angelis
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Giovedì 7 Luglio 2022, 15:12 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 00:29

«Un disastro enorme, senza precedenti. Le fiamme stanno divorando una grande fetta dell'area contigua del versante laziale del Parco. Una zona cuscinetto fondamentale. Decine di ettari fatti di pinete, conifere e aree boscate sono stati polverizzati. Così come Valle Mancina, completamente devastata». Luciano Sammarone, direttore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise sta seguendo costantemente l'evolversi dell'incendio divampato, ormai cinque giorni fa, in una delle zone naturalistiche più importanti e pregiate della provincia di Frosinone.

Il rogo non si ferma: avanza e continua a incenerire il patrimonio arboreo che incontra lungo il suo percorso distruttivo. Le fiamme, partite sabato pomeriggio dai boschi tra Alvito e San Donato Val di Comino (zona Fontanelle) si sono ben presto propagate, salendo e arrivando a lambire i territori verdi della riserva del Parco, tanto che l'allerta resta elevata anche nel versante abruzzese. Lo scenario resta complicato, anche a causa del vento pressoché continuo, e i monti sono ancora sott'attacco.

Bruciano ancora.

Questa mattina canadair ed elicotteri sono tornati a volare nei cieli della Val di Comino sganciando altre migliaia di litri d'acqua. Decine di nuovi viaggi avanti e indietro in poche ore. Una missione che prosegue ormai da giorni. Vista l'emergenza, è stato richiesto l'intervento di un altro mezzo aereo, un modello speciale: l'Erickson Air Crane S-64, un velivolo con biturbina potente e preciso nei lanci e con una portata d'acqua superiore ai canadair. E' già entrato in azione e sembra che il suo impiego stia dando risultati.

Nel frattempo continua senza sosta il lavoro delle squadre di terra di vigili del fuoco e volontari della Protezione civile: anche stamane c'è stato un viavai di mezzi e sirene lungo la strada regionale 509 Forca d'Acero, che resta chiusa per motivi di sicurezza.

La situazione rimane critica. Sono stati utilizzati anche dei droni per cercare di individuare dall'alto le zone più colpite e poter così programmare lanci calibrati. Nonostante la sforzo profuso, però, l'incendio resiste. Non si arresta e non concede tregua. Da stamane i fronti su cui sono concentrate le operazioni di spegnimento sono due: uno nell'area di mezza costa tra Alvito e San Donato, nei pressi di un canalone; l'altro più a Nord-ovest, in quota. Nel primo caso le fiamme, seppur sempre attive, sono ritenute sotto controllo, mentre nel secondo sono più estese e minacciose, con una linea di fuoco uniforme lunga decine di metri e che sembra spingersi sempre più su.

Nella zona si spera nella pioggia: le nuvole si stanno addensando su San Donato, meno su Alvito. Qualche goccia è già caduta, ma servirebbe un acquazzone di ore.

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