Frosinone, Di Stefano agli stati generali: «Crescita, sfida da vincere». Unindustria: «La burocrazia una piaga»

Frosinone, Di Stefano agli stati generali: «Crescita, sfida da vincere». Unindustria: «La burocrazia una piaga»
di Stefano De Angelis
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Venerdì 10 Novembre 2023, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 08:51

 

La Ciociaria è un territorio dalle enormi capacità e potenzialità industriali da preservare, non è in declino, ma ha bisogno di politiche di rilancio. È quanto sottolineato dalla categorie produttive nel documento di sintesi portato agli stati generali. È la molla che ha spinto il presidente della provincia, Di Stefano, a compiere la prima mossa. Ha annunciato l'istituzione (sarebbe la riattivazione) di un tavolo provinciale sulla crescita e sullo sviluppo sostenibile per catalizzare le istanze del territorio e del comparto produttivo per provare a intraprendere la strada del rilancio.

«Questa è una partita da vincere, dobbiamo evitare il declino industriale» ha detto Di Stefano, che ha aggiunto: «Per raggiungere questo traguardo bisogna lavorare insieme. È arrivato il tempo di agire, di ripartire per essere incisivi e anche di capire dove si è sbagliato in passato.

Gli stati generali sono un appello per inseguire un obiettivo comune, quello della crescita del territorio». Di Stefano ha annunciato l'apertura di un dialogo con Ferrovie dello Stato sul progetto della stazione Tav in Ciociaria. Al governatore Rocca ha anche chiesto di aumentare gli investimenti per le aree interne, quelle montane, alle prese con il rischio spopolamento. Agli stati generali sono intervenuti rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati ed esponenti politici.

La Cisl, con il segretario provinciale Capuano, ha invocato «un tavolo di confronto con le istituzioni». Il collega Massafra della Cgil ha battuto sulla necessità di lavorare in «sinergia e con la massima coesione per risollevare le sorti del territorio». «Nessuno si salva da solo» ha spiegato. Il rettore dell'Università di Cassino, Marco dell'Isola, ha messo in evidenza che «il destino dell'ateneo è legato a quello del comprensorio».

La presidente di Unindustria Frosinone, Miriam Diurni, ha chiesto semplificazioni per le autorizzazioni ambientali e posto tra le priorità da risolvere la questione del Sin, «da sbloccare» ha sottolineato. «Risanamento ambientale e manutenzione del territorio, un progetto dedicato ai giovani e una maggiore complementarità e integrazione tra i territori di Frosinone e Latina» queste le altre strade suggerite dagli industriali. «Bisogna impegnarsi, tutti assieme, per superare gli ostacoli che impediscono alle imprese di fare ciò cui oggi sono chiamate, ovvero compiere il processo di transizione industriale. La crisi dell'industria della provincia di Frosinone trae spesso le sue origini nell'impossibilità di rinnovarsi e investire: lo stesso motivo per cui lo stesso territorio, nonostante le tante aziende radicate, non può rappresentare un sistema attrattivo per nuovi investimenti. Se non si comprende questa necessità primaria o peggio si continua a negare alle aziende la possibilità di mettere in campo le loro capacità di investimento e proposta, il futuro è segnato e sarà quello di un territorio sempre meno competitivo. Ma una strada c'è: bisogna superare il primo ostacolo allo sviluppo rappresentato da un quadro burocratico senza pari» ha spiegato Diurni.

È intervenuto anche il deputato Nicola Ottaviani, che sulla mancata inclusione della Ciociaria nella "Zes" ha sottolineato: «È stata un'enorme distrazione di tutta la classe dirigente, che non è solo politica, ma anche imprenditoriale e sindacale».

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