Thomas, le minacce dei Toson alla Procura

Thomas, le minacce dei Toson alla Procura
di Giovanni Del Giaccio e Andrea Tagliaferri
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Martedì 30 Gennaio 2024, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 10:12

 

Erano sicuri di farla franca in casa dei Toson, tanto da arrivare persino a minacciare il procuratore della Repubblica, Antonio Guerriero. «Tanto gli tagliamo le gambe». È una frase, contenuta nelle centinaia di pagine a disposizione delle parti, che la mamma di Roberto e nonna di Mattia Toson, accusati dell'omicidio di Thomas Bricca, riferisce mentre è intercettata. Dall'ordinanza di custodia cautelare era già emerso che sia Luciana Coccia, sia il marito, Luciano Dell'Uomo, si prodigano per evitare che i due finiscano in carcere. L'uomo è anche indagato per favoreggiamento, ha praticamente fatto sparire la memoria delle telecamere di videosorveglianza che la famiglia aveva in casa e che avrebbero confermato i movimenti della sera del 30 gennaio di Roberto e Mattia. La nonna, invece, finora è rimasta fuori dall'indagine, ma la sua testimonianza in aula (il processo inizia il 2 febbraio) sarà fondamentale. Tra le altre cose, ci sono immagini che la vedono simulare lo sparo mentre si trova in caserma dai carabinieri e dire al marito: «Ha sparato Mattia».
Ma ha detto anche altro, finora non emerso, riferendosi al capo della procura. L'accenno alle gambe da "tagliare" sembra riferito ad accertamenti riferiti all'ufficio giudiziario del capoluogo. La donna vantava - ed evidentemente vanta ancora - forti legami in Tribunale, dove aveva lavorato fino a qualche tempo fa in un ufficio del giudice delle indagini preliminari. C'era qualcosa di reale o millantava? La Procura mantiene stretto riserbo, sia sull'episodio che vede coinvolti i familiari dei Toson, sia sugli eventuali accertamenti.

L'APPUNTAMENTO

Omicidio di Thomas Bricca, una veglia ed una messa per celebrare il primo anno dall'omicidio. Parrocchie, scuole, cittadini e madri, saranno tutti presenti alle 20 di questa sera nel luogo della sparatoria, il famigerato parcheggio sotto largo Paolo Cittadini (Il Girone ndd) per un intenso momento di riflessione condotto dallo zio Lorenzo Sabellico, accanto alla mamma di Thomas, Federica, agli amici e ai volontari dell'associazione nata in memoria del giovane ucciso lo scorso 30 gennaio da un colpo di pistola partito da uno scooter con due uomini incappucciati a bordo. Sarà presente anche il parroco Don Luca in questo appuntamento che L' "Albero di Thomas" ha voluto chiamare "Luci nella notte", proprio per evocare la ricerca costante di un fine positivo, di una speranza che illumini anche i momenti più bui, come quello che la famiglia e la città intera stanno passando da un anno a questa parte. Ogni istituto scolastico di Alatri avrà una propria rappresentanza di studenti che leggerà dei pensieri e contribuirà alla riflessione collettiva a cui seguirà la veglia, che è la seconda dopo quella molto partecipata celebrata a pochi giorni dall'omicidio.

LA CELEBRAZIONE

Il secondo appuntamento si terrà il primo febbraio alle 17.30 presso la chiesa della Santa Famiglia, con una messa in suffragio. I familiari e l'associazione invitano la cittadinanza a partecipare numerosa per dimostrare, come già accaduto durante tutto questo lungo anno, che uniti si può fare la differenza. «L' amore per te ci rende capaci di affrontare ciò che normalmente non riusciremmo mai ad affrontare» scrivono gli organizzatori. «L' amore per te è la vittoria sul male, sul buio, sulla morte, ma non nel senso che tutto queste cose non ci accadranno, ma nel senso che nessuna di esse avrà mai l'ultima parola su di noi. Questa volta a distanza di un anno, in quel giorno e in quell'ora in via Liberio, in un parcheggio, non ci saranno due sudici sicari a sparare su 4 ragazzi soli e inermi... ma una comunità intera che spera, prega e combatte per Tommy e tutti i suoi ragazzi».

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