Coreno Ausonio, "Zio Peppuccio" scomparso dal 2011: il tribunale dichiara la morte presunta

L'avvocato di famiglia Emanuela Di Marco sta lavorando per chiedere la riapertura delle indagini

Giuseppe Ruggiero
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 5 Dicembre 2023, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 18:50

Il sella alla sua inseparabile moto, il 15 maggio 2011, uscì per andare in una zona di montagna, a Marinaranne, dove c'è il Monumento per la Pace, e da quel momento di lui, Giuseppe Ruggiero 84 anni di Coreno Ausonio, per tutti Zio Peppuccio, si sono perse le tracce. Svanito nel nulla, venerdì scorso a oltre 12 anni dalla misteriosa scomparsa il tribunale di Cassino ha dichiarato la morte presunta. Un atto necessario ai familiari, i quali sono stati assistiti dall'avvocato Emanuela Di Marco, per far fronte alle tante incombenze burocratiche.

LA MULTA

Al pensionato corenese, come si ricorderà a gennaio dello scorso anno, era stata indirizzata una multa per non essersi sottoposto alla vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19. «Le comunichiamo - c'era scritto nella lettera - che, tramite l'agenzia delle entrate, è stato avviato il procedimento sanzionatorio per l'inosservanza dell'obbligo vaccinale, in quanto risulta che Lei alla data del 15 giugno 2022, non ha iniziato il ciclo vaccinale».

Ma queste è solo una della "incombenze" burocratiche che i familiari, oltre al dolore della scomparsa, hanno dovuto affrontare. C'è la successione, ci sono i subentri nelle bollette. Ora, con la morte presunta, tutto potrà essere ricondotto, almeno sulla carta, ad un "normale" decesso, anche se, nei fatti non è così.

I familiari non hanno ancora una tomba sulla quale poter ricordare il proprio caro, semplicemente perchè di lui si sono perse le tracce e non è mai stato ritrovato. Le indagini avviate dai carabinieri della compagnia di Pontecorvo, ad un certo punto sembravano essere ad una svolta, ma poi, quasi a sorpresa, furono archiviate nel luglio 2012. Il figlio Tonino - nel frattempo divenuto attivo membro dell'associazione Penelope Lazio- insieme a gli altri parenti non ha mai cessato di sperare e chiedere nuovi accertamenti.

Tante cose non tornerebbero, a cominciare da una lettera anonima, arrivata al figlio Tonino, al sindaco di Coreno Ausonio e al parroco, in triplice copia originale scritta di pugno, tutta in dialetto, che parlava di spari e di una morte violenza di Zio Peppuccio. «Si sono sentiti due colpi di fucile ed i cani abbaiare: a Zio Peppuccio è successo qualcosa di grave ai piedi della montagna ed io quei colpi di fucile li ho uditi, perché su quella montagna quel giorno c'ero anch'io», riferì l'anonimo. C'è poi una telefonate che l'anziano fece il giorno della scomparsa. L'avvocato Di Marco, anche alla luce di altri elementi sui quali si mantiene il più stretto riserbo, chiedere, a breve, la riapertura delle indagini.

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