La fidanzata gli nega ospitalità, niente domiciliari: finisce in carcere

La fidanzata gli nega ospitalità, niente domiciliari: finisce in carcere
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Marzo 2023, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 14:54

Litiga con la fidanzata e questa per dispetto lo manda dritto in carcere. L'uomo, un libero professionista di 50 anni residente a Frosinone, doveva espiare una pena di sette mesi per resistenza a pubblico ufficiale. L'avvocato difensore Alessandro Loreto aveva richiesto al giudice di sorveglianza di poter beneficiare dei domiciliari. Richiesta accolta a patto che il suo cliente avesse una casa dove poter scontare quei mesi di detenzione domiciliare. L'imprenditore aveva subito segnalato l'abitazione della fidanzata con la quale aveva da tempo una solida relazione affettiva. La donna non avrebbe certamente avuto alcun problema ad accoglierlo nel suo appartamento. Purtroppo non aveva fatto i conti con un litigio che aveva avuto con la sua dolce metà il giorno prima che i carabinieri si recassero nella sua abitazione per avere tutte le informazioni necessarie. La fidanzata non appena ha saputo che i militari si erano recati a casa sua per avere conferma che l'imprenditore poteva scontare lì quei sette mesi di carcere, ha reagito dicendo che non voleva avere niente a che fare con "quella persona" e che per quanto la riguardava la sua porta sarebbe rimasta chiusa.

A quel punto i militari hanno dovuto accompagnare l'imprenditore in carcere. Sono circa due mesi adesso che il 50enne si trova dietro le sbarre. Inutili i messaggi che tramite il legale difensore cerca di far pervenire alla sua amata. La donna sembra irremovibile. I fatti che hanno portato l'imprenditore dietro le sbarre risalgono a qualche tempo fa quando i carabinieri si erano recati nell'abitazione dell'uomo per informarlo che a suo carico c'erano un cumulo di pene da espiare. Nello specifico il cinquantenne era stato accusato di resistenza a pubblico ufficiale per alcuni comportamenti scorretti che aveva avuto nei confronti di uomini in divisa. Per tale motivo era stato condannato a sette mesi di carcere, Quel carattere così impulsivo e poco accomodante sovente lo portava ad avere scontri piuttosto accesi con la compagna. Ma mai e poi mai avrebbe pensato che quella che credeva fosse la donna della sua vita, rinunciasse ad accoglierlo in casa facendolo finire in carcere. Mai come in questa occasione si può dire "galeotta quella litigata".
Marina Mingarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA