Gli interrogatori, Scaccia e gli altri non rispondono al gip: lungo confronto con Lazzari

Il notaio Federico Labate ha rilasciato spontanee dichiarazioni

Gli interrogatori, Scaccia e gli altri non rispondono al gip: lungo confronto con Lazzari
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 10 Febbraio 2024, 07:31

Solo l'ex funzionario della Banca Popolare del Frusinate Luca Lazzari ha deciso di rispondere al gip e il suo confronto con il magistrato è stato anche lungo. Ha fatto una dichiarazione spontanea il notaio Federico Labate, mentre tutti gli altri - il direttore generale Rinaldo Scaccia, l'altro funzionario della Bpf Lino Lunghi, il notaio Roberto Labate, l'imprenditore Paolo Baldassarra e l'avvocato Gennaro Cicatiello - si avvalgono della facoltà di non rispondere. Questo in sintesi l'esito degli interrogatori di garanzia di ieri delle persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta per truffa e riciclaggio di polizia e guardia di finanza.

Il primo a comparire davanti al gip Logoluso, che ha dispoto gli arresti su richiesta del sostituto procuratore Adolfo Coletta, è stato Lino Lunghi, funzionario della Bpf. L'uomo è finito ai domiciliari per associazione per delinquere e concorso in riciclaggio ed auto riciclaggio continuato. Lunghi ha deciso di non rispondere. «Non per la mancanza di volontà a collaborare ma per assenza di condizioni tecniche oggettive», spiega il suo avvocato Massimiliano Contucci. Il legale sostiene che la posizione del suo assistito sarebbe "più leggera" rispetto a quella di altri indagati. E ad avvalorare la sua tesi difensiva potrebbe essere una dichiarazione resa da uno nove arrestati, già comparso davanti al gip, il quale - secondo alcune indiscrezioni - avrebbe parlato di un ruolo marginale nella vicenda da parte dello stesso Lunghi. L'avvocato Contucci ha chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari con l'obbligo di dimora. Il gip si pronuncerà all'inizio della prossima settimana.
Ha invece risposto alle domande del gip Luca Lazzari l'altro funzionario della Bpf finito ai domiciliari. Lazzari, come Lunghi, è stato responsabile dell'ufficio Corporate Banking (il ramo commerciale che si occupa del rapporto con le imprese per finanziamenti superiori ai 500mila euro) finito al centro dell'inchiesta per i rapporti con la galassia di società controllate dall'immobiliarista Angelo De Santis e i suoi sodali, l'imprenditore edile Paolo Baldassarra e l'avvocato Gennaro CiCatiello (anche loro ieri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere). Lazzari da circa un anno non era più dipendente della Bpf. Ieri il confronto con il gip Logoluso sarebbe stato abbastanza lungo.
Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere il direttore generale e l'amministratore delegato della Bpf, Rinaldo Scaccia, difeso dall'avvocato Pierpaolo Dell'Anno che dichiara: «Per rispetto delle istituzioni e dei consumatori, riteniamo che quattro anni d'inchiesta e centinaia di migliaia di pagine d'indagine meritino un'attenta riflessione, necessaria per dimostrare l'innocenza del dottor Scaccia».
Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche il notaio romano Roberto Labate, mentre il figlio Federico ha rilasciato una dichiarazione spontanea nella quale ha ribadito la propria estraneità ai fatti contestati. Entrambi sono difesi dagli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola che dichiarano: «Dobbiamo prima esaminare 14 faldoni pari a 14 mila pagine, poi valuteremo il da farsi».
 

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