Imu e Tari, oltre 2mila evasori a Cassino: da recuperare 1,4 milioni di euro

Imu e Tari, oltre 2mila evasori a Cassino: da recuperare 1,4 milioni di euro
di Domenico Tortolano
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Venerdì 18 Agosto 2023, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 10:11

 

Scoperti 2.475 contribuenti evasori di tributi locali del Comune di Cassino per un valore di un milione e 411 mila euro. Riguardano i tributi di Imu e Tari degli anni 2017 e 2018, ossia del periodo soggetto al dissesto finanziario del Comune. Ed è una beffa per le casse dell'ente perché il gettito delle entrate da recupero dell'evasione è di competenza dell'organismo straordinario di liquidazione.
La somma di 1,4 milioni è destinata all'incremento della massa attiva del dissesto di cui si terrà conto in sede di consuntivo per le corrette determinazioni in entrata ed in uscita, al netto delle spese e degli aggi spettanti alla società Ica che cura il servizio di accertamento. La società Ica, in base all'incarico, ha svolto gli accertamenti riferita ai tributi Imu e Tari per omesso o parziale versamento relativamente alle annualità 2017 e 2018. Per il 2017 riguardo all'Imu sono stati emessi 33 avvisi di accertamento con un carico complessivo di 5.815 euro (di cui la sanzione del 30%). Sempre per il 2017 individuati altri 133 utenti per un valore di 290 mila euro, compresa la sanzione del 30 per cento. Mentre per il 2018 sono stati 92 i proprietari di case che si sarebbero dimenticati di pagare l'Imu per un importo di 115 mila euro. Nei due anni accertati sono stati 258 i cittadini individuati che non avrebbero versato il tributo dell'Imu per 411 mila euro. Per la tassa dei rifiuti (Tari) gli evasori accertati sono stati in tutto 2217 per una somma di un milione di euro. Ossia nel 2017 sono stati scoperti 345 utenti per un importo non versato di 147 mila euro mentre nel 2018 1872 per un valore di 853 mila euro. Complessivamente gli evasori accertati sono stati 2475 per Imu e Tari.
Comunque la società Ica si riserva di rideterminare con successivo provvedimento l'accertamento in relazione alle effettive riscossioni e agli esiti dei procedimenti di rateizzazione, reclamo o mediazione che saranno proposti eventualmente dagli utenti.

DISSESTO

E intanto gli uffici finanziari del Comune sono in attesa della conclusione del dissesto che ufficialmente scade il prossimo 31 dicembre. Ma non vi è certezza di tale scadenza perché i commissari ministeriali stanno tentando di convincere i pochi ma grossi creditori ad accettare le transazioni per chiudere il periodo complesso della liquidazione della massa passiva. Comunque i commissari, in anticipo, hanno già redatto il Piano di estinzione del debito ed inviato alla Corte dei Conti. E c'è un passaggio importante perché il Piano entro fine anno dovrà essere approvato dal ministero dell'Interno, dipartimento enti locali, e dal Consiglio comunale di Cassino. A quasi quattro mesi dalla scadenza del periodo quinquennale si attende la parola fine per poter riprendere l'amministrazione ordinaria ed incassare l'ammontare dei trIbuti locali. Per ora il Piano elaborato dai commissari si chiude con una differenza positiva pari a 6,5 milioni di euro. Infatti la proposta di riparto fatta dai liquidatori è la seguente: 63.568.000 euro, totale massa attiva dell'ente; spese di gestione dei liquidatori, 316 mila euro; debiti di bilancio e fuori bilancio 56.803.000. Nella delibera si afferma che sono state presentate 1.610 istanze per l'ammissione alla massa passiva da parte di 1.172 creditori per un totale di 45.373.219 di cui: 18.741.050 relativi alla massa passiva ammessa alla liquidazione; 19.677.542 relativi a debiti esclusi.
Inoltre si precisa che nessun provvedimento di esclusione è stato impugnato dai creditori, ad eccezione del gestore idrico che ha proposto ricorso, con richiesta di misura cautelare, al Tar avverso il Comune di Cassino. Con delibera del Consiglio Comunale del 25 giugno 2018, l'ente aveva dichiarato il dissesto finanziario per l'enorme massa passiva.

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