I sindaci dell'area nord: «L'ospedale di Alatri non va ridimensionato»

I sindaci dell'area nord: «L'ospedale di Alatri non va ridimensionato»
di Andrea Tagliaferri
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 12:22

«L'ospedale San Benedetto di Alatri non si tocca». È questo il succo del documento redatto a seguito dell'incontro tra i sindaci del comprensorio nord della provincia ciociara, voluto ed organizzato dal primo cittadino di Alatri, Maurizio Cianfrocca. All'appuntamento, mercoledì pomeriggio, erano presenti i rappresentanti, tra sindaci e assessori, dei Comuni di Alatri, Acuto, Fiuggi, Trivigliano, Torre Caietani, Collepardo, Vico nel Lazio, Guarcino, Sgurgola, oltre ai consiglieri di maggioranza e opposizione di Alatri e alla giunta al completo.
Questo inedito segnale di unità è stato voluto per dar forza alle richieste che verranno inoltrate in questi giorni al nuovo direttore generale della Asl ciociaria, Angelo Aliquò. Lettera nella quale vengono citate anche cifre a sostegno delle tesi dei sindaci sulla centralità del San Benedetto.
Il primo a lanciare l'ennesimo allarme, come capita ormai periodicamente da decenni, è stato qualche settimana fa il Comitato San Benedetto che ha allertato la classe politica su numerose voci, ancora non ufficiali ma comunque preoccupanti, sulle sorti del nosocomio che serve un bacino di utenza di circa 100 mila cittadini del nord della provincia di Frosinone e non solo.
L'ospedale di Alatri, infatti, ormai da tempo non può più essere considerato una struttura cittadina visti i numeri che registra nelle attività e nei servizi alla popolazione e visto che dalla pandemia in poi, è diventato una vera e propria valvola di sfogo che ha alleggerito consistentemente la pressione sul reparto gemello dello Spaziani di Frosinone. Come ricordato anche nel testo della missiva indirizzata al dottor Aliquò, infatti, «l'ortopedia, ad esempio, opera l'85% di fratture entro 48 ore (lo standard regionale è oltre il 52%); la pediatria fa registrare il doppio delle prestazioni rispetto allo Spaziani di Frosinone; la chirurgia con oltre 3000 interventi di sala operatoria, rappresenta un validissimo ed insostituibile supporto al Pronto Soccorso che fa registrare 80 interventi al giorno per un totale di oltre ventimila l'anno».


L'AREA DELL'EMERGENZA
Proprio sul Pronto soccorso i sindaci lanciano l'allarme più impellente alla Asl, dal momento che, nel fine settimana, medici e infermieri sono costretti ad operare senza la presenza né del servizio di cardiologia né di quello di chirurgia, «con altissimi rischi per gli operatori che invece svolgono il proprio compito con professionalità e competenza», denunciano i sindaci. E non solo. Nella riunione è emerso che più di qualche segnale e informazione intercettata in ambienti ospedalieri, parlino del ridimensionamento del Pronto Soccorso di Alatri in Primo Soccorso, ossia un reparto d'emergenza che funziona solo per 12 ore al giorno.
«Siamo più che mai convinti - scrivono i sindaci - i che i due ospedali non debbano funzionare in competizione ma debbano l'uno completare l'altro nell'ottica però di fornire sempre e comunque un servizio all'altezza per rispondere alle esigenze di tutto il nostro territorio. E in quest'ottica - continuano - riteniamo che anche il San Benedetto, oltre ad avere un direttore sanitario che non debba sottostare al pari grado di Frosinone ma abbia autonomia di gestione per la necessaria snellezza nelle procedure burocratiche e funzionali, debbano essere assegnati dei Primari e/o dei UOSD che possano esercitare la propria missione sanitaria in maniera consona ed autonoma, senza il rischio di sottodimensionamento soprattutto durante il periodo estivo».
Alla fine del documento si chiede un incontro urgente al direttore generale Aliquò anche alla presenza dei rappresentanti dei vertici politici della Regione Lazio.
Andrea Tagliaferri
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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