Frosinone, il sindaco Mastrangeli revoca le deleghe ai consiglieri ribelli Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone

La decisioni dopo le tensioni nell'ultimo Consiglio comunale

Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli revoca le deleghe
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 9 Ottobre 2023, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 19:07

Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli revoca ai consiglieri ribelli: Anselmo Pizzutelli (Quartiere Scalo) e  Giovanni Bortone (rapporti con le università).

«Le deleghe - ha dichiarato il sindaco  i - sono state attribuite, un anno fa, per l’esercizio delle funzioni conferite, tenendo conto del rapporto di mutua fiducia esistente. Con la mancata sottoscrizione della mozione di conferma di fiducia al Sindaco, la stessa è venuta a essere pregiudicata. Ho assunto quindi la determinazione prendendo atto della situazione e con la serenità di un’attesa di 72 ore dalla conferma della fiducia degli altri consiglieri ed assessori».

Mercoledì una tumultuosa seduta di Consiglio era stata caratterizzata dai consiglieri di maggioranza che interrogavano la loro amministrazione, mettendola in evidente difficoltà.

Due voti erano mancati sul Consolidato: quello del Presidente d’Aula e del Gruppo determinante al ballottaggio. L’indomani c’era stata una riunione per ribadire la fiducia al sindaco ma al momento della sottoscrizione del documento sono mancate ben quattro firme. Quella del presidente d’Aula Massimiliano Tagliaferri, di Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella della lista del sindaco. Quella di Giovanni Bortone della Lega. Ora a Pizzutelli e Bortone sono stati revocati gli incarichi fiduciari. La maggioranza, senza quelle firme, formalmente, passa dagli attuali 22 voti a 18.

IL CASO TAGLIAFERRI

Resta invece aperto il caso del presidente del consiglio Massimiliano Tagliaferri che, nel corso della seduta preceduta dal question time ha più volte incalzato il consigliere delegato allo Sport, Francesco Pallone sulla questione dei costi di gestione del palazzetto dello Sport di via Moccia, ma anche assessori e dirigenti. Lo stesso Tagliaferri si è scagliato contro il dirigente Vincenzo Giannotti a cui ha detto a chiare note di «non saper svolgere il proprio ruolo» reo di non aver saputo rispondere in maniera certa sui pagamenti del Frosinone calcio al comune (mancherebbero secondo alcuni circa 250 mila euro).

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