Operaio di Ferentino condannato a 9 anni per i presunti abusi sulla figlia di 4 anni della compagna, in Appello viene assolto

L'uomo: "Ora torno a vivere"

Operaio di Ferentino condannato a 9 anni per i presunti abusi sulla figlia di 4 anni della compagna, in Appello viene assolto
di Marina Mingarelli
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Sabato 16 Dicembre 2023, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 12:32

Per anni ha vissuto con il marchio infamante di aver violentato una bambina, ma era innocente. La fine dell'incubo per M.C., un operaio 40enne di Ferentino, è arrivata ieri con la sentenza della Corte di Appello di Roma che ha ribaltato il pesante verdetto di primo grado con una condanna a 9 anni di carcere. I giudici di Appello, invece, lo hanno assolto perché il fatto non sussiste. L'operaio era accusato di abusi sessuali sulla figlia della compagna che all'epoca dei fatti contestati aveva 4 anni.

«Io e i miei familiari possiamo tornare a vivere», commenta l'operaio attraverso il suo legale, l'avvocato Tony Ceccarelli. Ma per lui è stata dura, molto dura. Non solo. La vicenda giudiziaria ha avuto altri gravi ripercussioni anche per le altre persone coinvolte: la bambina è stata data in affidamento condiviso ai genitori, ma con collocamento presso il padre. Quindi da anni non vive più con la madre.

I SOSPETTI

Tutto inizia nel 2016 quando il padre della bambina, che si era separato dalla moglie, avrebbe cominciato a notare strani comportamenti della figlia quando l'andava a prendere per trascorrere con lei i fine settimana. A detta del genitore la ragazzina rifiutava abbracci o altri gesti di affetto. Inoltre, sempre stando a quanto raccontava l'uomo, aveva sorpreso la bambina a mimare atti sessuali. L'uomo, insospettito, aveva cominciato a farle delle domande chiedendole dove avesse visto quelle scene. E sempre secondo quanto riferito dal genitore la ragazzina aveva confessato che era il "nuovo papà" a farle fare quei strani giochi quando si trovavano da soli in casa. Il patrigno le aveva detto di non dire nulla a nessuno altrimenti l'avrebbe punita e portata lontano per sempre dalla sua casa. A quel punto il padre ha fatto scattare la denuncia. E quindi è partita l'inchiesta.
La Procura ha nominato due medici psicologi per verificare se la bambina fosse in primo luogo capace d'intendere e volere e soprattutto stesse raccontando la verità o se al contrario si stesse inventando tutto. E durante i colloqui la minore ha confermato quello che hva raccontato al padre. L'operaio quindi è finito a processo e nell'ottobre del 2020 è arrivata la sentenza del Tribunale di Frosinone con la condanna a 9 anni di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 20mila euro nei confronti del padre che si era costituito parte civile con l'avvocato Mario Cellitti. L'operaio ha continuato la sua battaglia giudiziaria, ha cambiato avvocato e ha impugnato la sentenza di condanna davanti alla Corte d'Appello.

L'APPELLO

Nel corso del processo di secondo grado sono stati sentiti due nuovi testimoni: il fratello del padre della bambina e la sorella dell'imputato. Nel corso del giudizio è stata riascoltata anche la madre della minore. Alla donna, in particolare, sono stati chiesti chiarimenti rispetto alla registrazione audio di un colloquio con l'ex marito in cui si parla dell'eventualità che la bambina si fosse inventato tutto. Nel processo di primo grado alla registrazione non era stata data particolare importanza. Per i giudici di Appello è probabile invece che l'elemento abbia assunto un valore diverso, forse dirimente per la decisione. Ieri i giudici hanno letto solo il dispositivo: assolto perché il fatto non sussiste. Le motivazioni si conosceranno tra 90 giorni. Alla notizia del verdetto, l'operaio si è lasciato andare ad un pianto liberatorio e al suo legale, l'avvocato Tony Ceccarelli, ha detto: «Grazie, ha restituito la vita a me ed alla mia famiglia».
L'avvocato Cellitti, che assiste il padre della bambina, commenta: «Valuteremo i prossimi passi da compiere solo dopo aver letto le motivazioni della sentenza». Alla luce del nuovo verdetto potrebbe essere riconsiderato anche l'affidamento della bambina. La madre ha interrotto la relazione con l'operaio già da tempo.
 

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