Chiamarsi Peppino Impastato gli è costata la vita. Un'esistenza stroncata perché in quei cento passi percorsi ogni giorno aveva scelto di urlare il no ai mafiosi della sua Cinisi. Ceccano ieri pomeriggio, come ogni anno, ha voluto ricordare la memoria del giovane siciliano ucciso 41 anni fa.
L'iniziativa ideata e organizzata dal circolo Rifondazione comunista ‘5Aprile’ è una delle pochissime (forse l’unica) manifestazioni che si svolgono in provincia per onorare la memoria di Peppino Impastato e di tutte le vittime della mafia. E' stato deposto un fascio di fiori sulla targa intitolata al giovane fondatore di Radio Aut, l'emittente che tanto dava fastidio ai boss mafiosi. Per i promotori dell’iniziativa “Peppino Impastato, ucciso nello stesso giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro a Roma, rimane il simbolo della politica onesta (…) rimane il simbolo della gioventù e della libertà, rimane un simbolo di dissidenza verso un intero sistema. La storia di Peppino ci insegna che nella Vita ci vuole coraggio per cambiare le cose altrimenti non cambieranno mai, ci insegna che bisogna metterci la faccia, ci insegna che basta un gruppo di amici o di compagni per fare attività politica e sociale onesta (…) Ogni giorno è un giorno buono per lottare, per credere di cambiare…”. In mattinata anche il sindaco Caligiore e l’assessore alla Pubblica istruzione Mario Sodani hanno reso un omaggio floreale alla presenza di una delegazione di studenti dell’Istituto Alberghiero.
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