Ceccano, fanfara dei carabinieri per la rinascita del Monumento ai caduti

Il Comune restaura e inaugura l'opera a un secolo dall’avvio della sua costruzione. Nella chiesa di San Giovanni, dopo l'accoglienza della banda musicale cittadina, il concerto del complesso dell’Arma. Una "Domenica delle palme" doppiamente particolare, a ottant'anni dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, dove morì anche il ceccanese Luigi Mastrogiacomo.

Ceccano, fanfara dei carabinieri per la rinascita del Monumento ai caduti
di Marco Barzelli
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Domenica 24 Marzo 2024, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 18:26

Il Comune di Ceccano ha inaugurato il "suo" Monumento ormai restaurato dopo cent’anni. Lo ha fatto oggi, domenica 24 marzo, con tanto di concerto della Fanfara dei carabinieri. Il complesso musicale dell’Arma si è esibito nella chiesa patronale di San Giovanni a seguito della benedizione del monumento ai caduti delle guerre mondiali. 

Il sindaco Roberto Caligiore, tra le autorità civili, militari e religiose, ha sancito la rinascita con la deposizione di una corona d'alloro in omaggio a «ognuno dei nomi incisi sulle lapidi, che racconta una storia, una famiglia, il loro dolore». È stata la banda "Città di Ceccano" a fare gli onori musicali di casa e accogliere tutti i presenti. 

Il monumento fu ripensato dall’artista locale Domenico Peruzzi e realizzato dallo scultore Domenico Umberto Diano tra il 1923 e il 1931.

Si trova nella centrale piazza 25 Luglio, allora intitolata invece a Vittorio Emanuele III. 

Una "Domenica delle palme" doppiamente particolare per Ceccano. Cade anche l'ottantesimo anniversario dell'eccidio nazista delle Fosse Ardeatine, dove morì il ceccanese Luigi Mastrogiacomo. Quest'ultimo, ricordato con una lapide in piazza Municipio, è stato commemorato nelle scorse ore dalla rete associativa della Proloco.

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Patriarca (cultura): «Per la prima volta in cent'anni»

Il restauro è avvenuto dopo un secolo ad opera della presente Anna Paola Garberini. Ha fatto risplendere la statua della Vittoria alata, ormai annerita, e i due soldati di bronzo, ossidati e ricoperti di muschi. Si possono finalmente rileggere gli ormai ricalcati nomi dei ceccanesi morti in guerra.  

«Finalmente il Monumento, con cui la città onora i caduti della prima e seconda guerra mondiale - ha dichiarato Caligiore - accompagnato dalla note della Fanfara dei carabinieri, torna ad essere l’emblema della città dopo il meticoloso restauro».

Un restauro seguito inizialmente dall’ex assessore alla cultura Stefano Gizzi e poi dal consigliere Alessio Patriarca, suo successore al ramo. È stato realizzato a partire dall'ottobre scorso. «La Fanfara dei carabinieri in un’occasione importantissima per la città di Ceccano - gioisce il delegato ai beni culturali -. Per la prima volta in cent’anni il monumento è stato restaurato».

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