Inaugurata la mostra "Labirinti possibili", ventata di gioventù per la biennale

Valeria De Siero e Davide Silvioli, curatori della mostra
di Giovanni Del Giaccio
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Lunedì 4 Settembre 2023, 09:07 - Ultimo aggiornamento: 15:56

Due giovani curatori e tanti ragazzi e ragazze presenti per la "prima". La biennale d'arte contemporanea di Alatri ha i piedi saldi nel passato (è alla trentaquattresima edizione) ma guarda con slancio al futuro. È la sintesi dell'evento inaugurale che si è svolto ieri al chiostro di San Francesco - dove si trova l'affresco del Cristo nel labirinto - e poi ha portato i visitatori all'acropoli, in piazza e alla chiesa degli Scolopi. Sono i luoghi nei quali si possono ammirare le opere di "Labirinti possibili", la biennale curata da Valeria De Serio - 28 anni - e Davide Silvioli - 34 (nella foto) -, sui quali il Comune ha puntato per questa edizione.

«Abbiamo creduto in due giovani - ha detto il sindaco, Maurizio Cianfrocca - e li ringrazio per quello che hanno fatto». A fargli eco il delegato Sandro Titoni che sottolinea come il progetto sia nato «sei mesi fa, sembrava arduo perché a volte il cambiamento spaventa ma noi abbiamo sposato il binomio di opere del passato a fianco a quelle contemporanee, una scelta ardua forse ma che sicuramente ci ripagherà». Lo stesso delegato alla cultura ha annunciato che un'opera della biennale del 96 presto sarà riscoperta «a conferma che Alatri è una città dell'arte». Non solo quella, altre delle opere esposte negli anni sono in città e vi resterà anche una scultura del Cristo nel labirinto, un'opera tattile e con incisioni in braille (quindi anche per i non vedenti) realizzato da Leonardo Antonucci con marmo di Coreno Ausonio. Un'altra eccellenza del territorio.
Ringraziamenti a parte (prendono sempre buona parte degli interventi ma vanno fatti) Valeria De Siero ha parlato della scelta di esporre opere nel chiostro e in altri luoghi simbolo della città: «Partendo dal Cristo nel labirinto, che è un unicum ad Alatri, abbiamo pensato al labirinto come un'architettura delle storture, un luogo che può disorientare un po' come il tempo presente e l'arte contemporanea. Nel labirinto c'è comunque possibilità e speranza di orientarsi, noi abbiamo anche immaginato un dialogo tra il luogo e l'opera dove viene esposta».
Davide Silvioli, dal canto suo, ha parlato di «pluralità di direzioni, di ricerca come se fossimo dentro un labirinto con diverse strade da seguire». Le opere sono di 11 artisti (dieci italiani e un francese) di generazioni differenti (fra i 28 e i 58 anni), si va dall'applicazione dei new media alla ricerca artistica, dall'uso di nuovi materiali ai video. La mostra resterà aperta fino al 15 ottobre, tutti i giorni (lunedì escluso) dalle 9 alle 19.
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