Giulia Ballarin, la testimonial italiana della felicità: «In Finlandia a lezione di benessere: il segreto, non avere aspettative»

Giulia Ballarin, unica italiana selezionata per la Masterclass di felicità in Finlandia
di Maria Lombardi
3 Minuti di Lettura
Sabato 29 Luglio 2023, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 14:21

La felicità? «Uno stato mentale che si raggiunge quando si smette di vivere di aspettative». Giulia Ballarin l'ha imparato in Finlandia, a 19 anni. Ma forse qualcosa aveva capito già sul saper vivere se, unica italiana, è stata scelta tra 22mila candidati per partecipare alla prima Masterclass of Happiness riservata a sole 14 persone in tutto il mondo. E così, l'11 giugno è partita per Helsinki. Viaggio alla scoperta della felicità nel Paese che per il sesto anno consecutivo è risultato il più felice al mondo, secondo il World Happiness Report, l'indice annuale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

L'ESPERIENZA

«Ero la più giovane», racconta la diciannovenne di Pianzano, frazione di Godega di Sant'Urbano, provincia di Treviso. «Il confronto con gli altri è stata forse la cosa che mi ha più arricchita. Ogni giorno, nella Masterclass (promossa da Visit Finland, ndr) si affrontava un tema con coach specializzati in campi diversi: ognuno spiegava il motivo per cui la Finlandia è uno Stato felice. Il primo ci ha parlato della connessione alla natura, fondamentale per star bene. Una stilista finlandese ci ha spiegato come moda, design e in generale la bellezza delle cose che ci circondano hanno un impatto sul nostro stato d'animo. Poi è stato affrontato il tema della salute mentale e del cibo che influisce positivamente sulla nostro benessere. Dovremmo imparare a cambiare la nostra visione: noi occidentali non ci accontentiamo e di conseguenza non siamo mai felici di quello che abbiamo».
Come sei stata selezionata per il viaggio in Finlandia? «Ho scoperto casualmente su Instagram il concorso per la Masterclass e ho deciso di provare. Per partecipare, bastava inviare un video sui social con l'hastag #VisitFinland. Ho postato un video in cui spiegavo la mia filosofia di vita: non avere rimpianti, mettersi in gioco, correre rischi e fallire piuttosto che vivere con il rimpianto. Dopo tre settimane mi è arrivata la risposta: ero stata accettata».
Ed ecco cosa Giulia ha cominciato a capire, su se stessa e sugli altri, in Finlandia. «La felicità non è un concetto universale, per ognuno ha un significato diverso. Ho capito di avere troppe aspettative su me stessa che arrivavano dalla comparazione con gli altri. Dopo la maturità, non sapevo cosa fare della mia vita, mi sentivo indietro, pensavo che stavo perdendo tempo. Così mi sono presa un anno sabbatico, sono andata in giro per l'Europa, da sola, zaino in spalle». Barcellona, Lione, Berlino, Monaco, tutto in bus, e poi due settimane in una comunità induista a Chateauroux, in Francia. «Sono tornata con una mentalità diversa, più tranquilla e positiva. Ho capito, in quei mesi di viaggio, che non è così importante trovare la propria strada e avere successo, ci sono persone che a 30 anni non sanno cosa desiderano fare e va bene lo stesso. Puoi trovare la tua strada anche a 50 anni, ma sei hai vissuto di aspettative e nell'attesa, avrai trascorso 50 anni infelici. L'esperienza in Finlandia mi ha fatto capire fino in fondo che dobbiamo concentrarci sul presente, dare valore a ogni singola giornata e non legare la felicità al futuro. É sbagliato pensare: sarò felice quando andrò in vacanza, quando guadagnerò di più. Si tratta di un processo, non si arriva da un momento all'altra a questo traguardo».

LE PASSIONI

E ora che farai? «Spero di poter vivere delle mie passioni. Continuerò a insegnare pianoforte che studio da quando avevo 13 anni. Adesso lavoro come video editor per una piccola società, mi piacerebbe farlo come freelance a Bali. E poi viaggiare, vedere se si aprono nuove opportunità». L'amore che posto ha nella felicità? «Adesso sono assolutamente sola, è il momento di scoprire me stessa e non posso dedicare tempo a una relazione. L'altro può aggiungere qualcosa alla tua felicità, non essere la tua felicità».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA