La proposta non è però piaciuta alla maggioranza dei cittadini. Il 60,7% di coloro che hanno partecipato al sondaggio l'ha infatti respinta (213 no, 135 si, 3 non so). Per l'utenza, che sulla pagina Facebook dell'azienda pubblica si è scatenata in commenti e proposte, le modifiche da fare sarebbero altre, come ad esempio abolire l'itinerante e rimodulare il calendario prevedendo due ritiri per l'umido e due per il multimateriale. La popolazione si è quindi espressa e ora si vedrà quale strada vorranno percorrere Csp e il socio unico (il Comune) che ancora non hanno preso una decisione in merito al piano di efficentamento del settore predisposto dall'esperto.
Intanto, una buona notizia. Complici le fototrappole, ma anche il potenziamento del servizio domiciliare di raccolta degli ingombranti, che dallo scorso anno è gratuito fino a tre ritiri, sono diminuite in maniera importante le discariche abusive nelle periferie e nelle campagne. Questo, però, ha raddoppiato il carico di lavoro per il servizio, che, con le risorse a disposizione non riesce a compiere più di 5 ritiri giornalieri, tanto che a oggi l'agenda delle prestazioni risulta al completo fino a metà settembre. La lunga lista d'attesa, secondo il Codacons, potrebbe far riesplodere il fenomeno delle discariche abusive. L'associazione dei consumatori chiede quindi al cda e al socio unico di intervenire per dare risposte più tempestive alla popolazione. «Si tratta di un servizio importantissimo - afferma il Codacons - che ha sempre funzionato bene ma che ora, per mancanza di addetti e investimenti mirati, rischia di trasformarsi nell'ennesimo disservizio. Basta perdere altro tempo è ora che l'amministrazione prenda una decisione sul futuro dell'azienda».
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