OPERATORI SPIAZZATI
Dispiaciuti e anche un po' spiazzati gli esercenti di zona, che speravano in un finale analogo a quello avvenuto in piazza Leandra, piazza Saffi e via Montegrappa. «Quando c'è stato il sopralluogo dell'assessore e del comandante della Polizia locale ho fatto le mie proposte osserva Andrea Palmieri, della pizzeria Red Carpet, piazza Fratti -. Penso che realizzare un'area pedonale vera in zona Ghetto possa essere davvero d'aiuto per il commercio. È vero che bisogna preservare l'operatività della caserma della Guardia di finanza, su questo non ci sono dubbi. Ma ritengo si possa prevedere una cintura carrabile ad hoc, percorribile dai mezzi e dai veicoli delle Fiamme gialle, al fine di garantire l'efficacia delle loro operazioni. L'area pedonale può riguardare tutto il resto della zona Ghetto, anche senza varchi elettronici, che peraltro non sono istallati neppure nel centro storico. Le lamentele dei residenti ci possono stare, ma abitare in centro è una scelta che deve sottintendere una serie di considerazioni, fra cui quella di dover convivere con le esigenze del tessuto commerciale, che il Comune dovrebbe salvaguardare». «Da quanto ho capito, le lamentele degli abitanti della zona impediscono la realizzazione di un'area pedonale così Maurizio Mauro, del MaMa Cafè, via Enrico Toti . Sinceramente questa cosa non la capisco e mi fa anche un po' arrabbiare visto che i residenti stanno anche in via Montegrappa, piazza Saffi e nelle altre zone che hanno già pedonalizzato».
OSTACOLI SUPERABILI
«Francamente non sapevo del dietrofront spiega invece Sirio Simone, di Cosamimettooggi Lab Caffè Boutique, via Zara . Ero molto contento dell'iniziativa. Il centro storico va rivalutato con un insieme di azioni che devono partire necessariamente dal Comune. Nel nostro piccolo, noi commercianti stiamo cercando di accordarci per lanciare iniziative nei wee kend, ma mettere tante teste d'accordo non è affatto semplice». Quel che è certo, è che dopo il centro storico, il Ghetto poteva essere un altro tassello della strategia di sostegno al commercio post Covid. Ma la sensazione è che su questo progetto abortito a metà abbiano pesato più le distrazioni politiche che degli ostacoli oggettivi.
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