Sgarbi trova il museo chiuso ad Atri e se lo fa aprire dai carabinieri: «Incivile impedire ai turisti questo chiostro»

Il museo è chiuso da tempo nonostante le reiterate richieste alla Curia da parte del sindaco Piergiorgio Ferretti

Atri, Sgarbi trova il museo chiuso e se lo fa aprire dai carabinieri
di Tito Di Persio
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Venerdì 11 Agosto 2023, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 13:46

Vittorio Sgarbi trova il museo chiuso ad Atri e chiama i carabinieri per farselo aprire. Il sottosegretario ai Beni Culturali, dopo lo spettacolo dell'altra sera in città, ha deciso di fermarsi e visitare Atri. A partire dal museo capitolare, che era però inaccessibile perché chiuso da tempo nonostante le reiterate richieste alla Curia da parte del sindaco Piergiorgio Ferretti.

Cosa è succeso

Davanti al museo chiuso, Sgarbi ha chiamato per telefono la Sovraintendenza ai Beni Culturali, la Prefettura e i carabinieri affinché venisse aperto l'edificio. In pochi minuti sono arrivate rassicurazioni sull'apertura, tanto da far intervenire l'ex direttore del museo, Filippo Lanci, da Silvi, per aprire il chiostro. Sgarbi, in un video, ha ribadito che il museo va «riaperto al più presto» e che si adopererà, una volta rientrato a Roma, per scrivere una lettera agli organi preposti, affinché «questa città che ho tanto amato e visitato nella mia vita torni ad essere visitabile per il pubblico». Ed ha aggiunto: «È un atto di poca civiltà impedire ad Atri l'accesso ai turisti a questo chiostro. È un buon costume che la struttura della cattedrale, che appartiene al Capitolo, sia aperto. È responsabilità del comune garantire la sua buona manutenzione e della sovrintendenza assicurarne la tutela».
Ed ha continuato: «In attesa del restauro del museo del Capitolo, un museo di notevole importanza, osserverò i lavori di restauro, ma ritengo che, con una buona manutenzione per risolvere i problemi di umidità e per pulire l'erba, questo spazio possa essere aperto al pubblico già da subito.

Dobbiamo evitare che alcune questioni sembrino inspiegabili e misteriose quando invece possono essere chiarite. Ognuno deve lavorare per il bene comune, poiché il bene appartiene a tutti sulla dimensione materiale, mentre sulla dimensione spirituale la coscienza del bene ne è il vero custode. E tale coscienza impone a chiunque ne sia responsabile di non tenerlo chiuso».

Il sindaco Ferretti ha affermato: «Più volte ho avuto un incontro con il presidente dei 10 sacerdoti che gestiscono il museo. Ho anche detto a lui che come amministrazione gli garantivo il personale per la manutenzione e la pulizia dell'area, purtroppo tutte le mie richieste sono state inascoltate ed oggi ci siamo trovato difronte ad una situazione poco piacevole sia per me che per la mia città».

 

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