ATRI - La storia della Juventus è la storia della famiglia Agnelli. Una storia lunga un secolo preciso, che ha indotto il giornalista e scrittore Italo Cucci a scrivere un libro che tutti gli appassionati di calcio dovrebbero avere nella propria biblioteca. Si intitola “1923-2023 Agnelli Juventus. La famiglia del secolo”, il volume che Cucci ha pubblicato per le edizioni Reverdito e che ha presentato al pubblico, in piazza Duomo, nell’ambito della Rassegna letteraria e culturale diretta dal giornalista Marino Spada.
Nell’immaginario collettivo Cucci, classe ’39 e cultura a 360 gradi, è il direttore per antonomasia del Guerin Sportivo. Ma nella sua lunghissima carriera che ha attraversato l’ultimo secolo, ha lavorato e conosciuto a fondo tutti i più grandi campioni dello sport, essendo stato direttore anche del Corriere dello Sport-Stadio, del Quotidiano Nazionale o anche di alcuni mensili e settimanali come Master e Autosprint. «Il 24 luglio 1923 è la data fatidica.
Il giorno in cui il cavaliere Edoardo Agnelli, dottore in legge, diventa presidente della società bianconera subentrando a Gino Olivetti», scrive Cucci che ha scritto questo volume assieme a Nicola Calzaretta, un libro impreziosito dalle foto originali e dell’archivio di Salvatore Giglio.
La Juventus della famiglia Agnelli è unica: quando il fratello Umberto prende le leve del comando, fa affidamento su Giampiero Boniperti, capitano di lungo corso e bomber scaltrissimo, capace di farsi pagare dall’Avvocato il bonus-gol in “vacche grasse”. In quella squadra dove militavano anche Omar Sivori e John Charles, Boniperti vince 3 dei 5 scudetti conquistati in carriera.
La storia e le vittorie di questa squadra saranno poi rese planetarie nel periodo post-Sivori con calciatori che sono rimasti per sempre nel cuore dei tifosi: da Paolo Rossi a Michel Platini, passando per Roberto Baggio, Zinedine Zidane, Pavel Nedved e Fabio Cannavaro. Proprio con il difensore campione del mondo, siamo nel 2006, c’è lo scandalo di Calciopoli e la retrocessione in B. Anche se per la famiglia i guai erano iniziati nel 2003, con la morte di Gianni che nel 2000 aveva dovuto riconoscere il cadavere del figlio, il 46enne Edoardo, ritrovato sotto il ponte di Fossano.