Roberta Olivieri, morta a 49 anni dopo un intervento chirurgico: quel nodo dietro l'orecchio poi il coma

La donna di Pescara, 49 anni, era ex arbitra di calcio: lascia marito e tre figli

Ex arbitra Olivieri: la morte dopo un intervento chirurgico, ha donato gli organi
di Mila Cantagallo
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Martedì 24 Ottobre 2023, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 16:24

A portarla via a soli 49 anni non è stata una malattia grave, né un malore improvviso, ma un intervento prevenzione. Una morte beffarda, inspiegabile quella di Roberta Olivieri di Pescara, ex arbitra di calcio arrivata fino alla serie A femminile, impiegata nella segreteria del Conservatorio Luisa D’Annunzio (dove sarebbe tornata il 2 novembre dopo una parentesi all’Isia) madre di tre figli.

Roberta Olivieri morta, cosa è successo

 

Il decesso domenica all’ospedale di Frosinone in seguito ad un’operazione per rimuovere un groviglio di vasi sanguigni che collegano vene e arterie. Da poco aveva scoperto la malformazione e il rischio di ictus emorragico. Roberta aveva coraggiosamente deciso di sciogliere quel nodo ematico, appena visibile dietro un orecchio, per essere più serena in futuro; si era affidata a un centro specializzato e mercoledì scorso era sul lettino operatorio. L’intervento si è rivelato più complicato del previsto, è insorta un’emorragia cerebrale che ha indotto i medici a porre la paziente in coma farmacologico.

Le sue condizioni sono rimaste stabilmente gravi fino a due giorni fa quando, con il consenso della famiglia, i sanitari hanno spento i macchinari che tenevano in vita il cuore della 49enne, poi donato insieme ad altri organi. 

Roberta Olivieri morta a 49 anni: lascia tre figli, era arbitro di serie A femminile

Il tragico epilogo ha strappato agli adolescenti Matilde e Leandro e alla piccola Maddalena una madre affettuosa, costantemente presente nelle loro vite. Affranto il marito Danilo: «Ciao amore mio, sei volata in cielo così presto, se sono quello che sono lo devo solo a te che mi hai fatto diventare un uomo grande e forte. Ora mi hai lasciato un compito grosso, i tuoi tre angeli da crescere e lo farò. Sei stata grande fino alla fine scegliendo di far continuare a battere il tuo cuore dando una speranza a chi non l’aveva più. Buon viaggio amore mio».

FROSINONE

Una sofferenza lacerante anche per i genitori Maria e Lucio, per il fratello Davide. Le apprezzate doti umane di Roberta Olivieri vengono descritte dagli amici che oggi la ricordano commossi nelle chat e sui social. Tra questi, Olga Di Bartolomeo, vicina di scrivania al Conservatorio: «Era buona, sincera, cordiale, sempre sorridente, l’amica perfetta che ognuno vorrebbe avere - ricorda l’ex collega -. Roberta stava bene, era energica sul lavoro ed instancabile nella vita di mamma. Avevamo parlato di quell’intervento, l’avevo invitata a riflettere sulla reale opportunità di affrontarlo, lei mi rispondeva che era una responsabilità avvertita nei confronti dei figli perché non voleva correre il rischio di accasciarsi un giorno davanti ai loro occhi. Quando è partita per Frosinone aveva paura, anche se i medici l’avevano rassicurata dicendole che era una operazione di routine. Non riesco ancora a credere a quello che è successo, penso al vuoto immenso che la mia amica lascerà, alla sua generosità che ha salvato la vita ad altre persone». La camera ardente è stata allestita presso la Dimora del silenzio di Montesilvano dove in tanti ieri hanno voluto rivolgere una preghiera per l’ex direttore di gara. Domani (mercoledì 25 ottobre) alle 15 i funerali nella parrocchia di San Giovanni Battista e San Benedetto Abate in strada Pandolfi, a Pescara.

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