Coronavirus, mondo fitness in subbuglio: «Crisi grave, posti a rischio»

Alfonsina Scimia e Stefano Pietropaoli
di Daniela Rosone
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 19:17

 Non si sa quando potranno riaprire ma di certo le norme dettate dall’emergenza coronavirus stravolgeranno l’organizzazione delle palestre cittadine. Un settore in grande sofferenza per mancanza di liquidità ma che lo sarà inevitabilmente pure dopo con attività che dovranno essere riorganizzate e purtroppo, in alcuni casi, con tagli di personale ipotizzabili e con parecchie restrizioni.

Alla World Gym Center ci sono 4 soci: Loredana Gala, Alberto Salomone, Gianluca Troiani e Francesco Sette con un indotto di circa 15 istruttori.

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“A livello economico - spiega Loredana - è un danno enorme. Eticamente gli abbonamenti fermi dovranno essere recuperati ma credo che ci sarà uno stravolgimento delle attività, con le norme imposte alle riaperture ci potrebbero essere riduzioni o modifiche nella struttura. Per chi vive di questo é un momento durissimo, dobbiamo gestire tanti clienti, siamo a casa senza guadagno. Diciamo che è un po’ come ripartire totalmente”.
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All’Attiva Centro Fitness i soci sono Stefano Pietropaoli, Emilio Micantonio e Nicola Marganella. “Un settore molto penalizzato - spiega Stefano - ci sono due problemi principali. Uno è il mancato incasso che non ci ridarà nessuno, non si vende merce da noi. Il secondo problema è che quando si riaprirà ripartiranno gli abbonamenti interrotti e per mesi continueremo a lavorare senza incassare. Una situazione drammatica con circa 11 lavoratori coinvolti e non è stato bloccato nulla a livello di pagamenti, questo è il guaio. Sapendo che non avremmo comunque riaperto per il momento abbiamo cercato di venire incontro a chi lavora per noi”.

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Lo Sporting Center vive le stesse difficoltà. A rappresentarci il momento è Alfonsina Scimia, una dei 5 soci. “Abbiamo congelato gli abbonamenti, i clienti potranno recuperarli. Più resteremo fermi e più ci saranno problemi - dice - è ovvio che ora c’è mancanza di liquidità e non ci sono introiti, la situazione è delicata e in un settore come il nostro il protrarsi del tempo peggiorerà le cose. Il danno economico è notevole, ci sono intere famiglie che vivono di questo lavoro da noi. Per ora solo spese, bollette, e si va incontro all’estate che notoriamente era un periodo morto. Non si sa quando si riaprirà ma di certo ci saranno cose da rivedere per garantire a tutti sicurezza”.
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A Studio Fitness ci sono tre soci. “La difficoltà maggiore - spiega Andrea Trionfi - è relativa al pagamento delle utenze. Una struttura anche se ferma ha dei costi alti. La preoccupazione è pure per il futuro perché riaprire garantendo condizioni di sicurezza per clienti e istruttori non è semplice. Poi c’è il discorso abbonamenti in sospeso per i quali non sappiamo se andranno garantiti i rimborsi. La speranza è che le persone tornino in palestra, come dice il mio amico Michele della palestra California loro sono la vera anima delle palestre”. Molti proprietari degli edifici si sono messi una mano sulla coscienza per gli affitti ma fino a quando si potrà? 
 

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