Coronavirus, rincari mascherine: sigilli a due parafarmacie di Pescara

Il blitz della Guardia di FInanza alla parafarmacia di Pescara
di di Paolo Vercesi
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 14:51

Sigilli della Guardia di Finanza a due parafarmacie di una stessa azienda, una delle quali era finita sotto inchiesta nei giorni scorsi per i prezzi esorbitanti delle mascherine di protezione, vendute con rincari accertati nella misura del 500 per cento rispetto al prezzo d'acquisto. Il doppio sequestro è stato disposto dal Gip del Tribunale di Pescara, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a conclusione di una lunga indagine.  La titolare, una 50enne di Chieti, è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Pescara per il reato di “manovre speculative su merci”, che prevede la reclusione fino a 3 anni e multe fino a 25.000 euro.
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L'11 marzo il primo blitz dei finanzieri alla Farmaternum di viale Pepe, nei pressi dello stadio Adriatico. All'inizio dell'emergenza Coronavirus era stato il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, a segnalare i rincari esagerati applicati dal titolare della parafarmacia sia sulle mascherine che sul gel igienizzante, circostanza che i finanzieri hanno poi accertato per almeno 200 mascherine, oltre che per il gel.

La storia si è ripetuta in questi giorni, accertata da un nuovo sopralluogo investigativo delle fiamme gialle, che hanno riscontrato, ancora una volta, le stesse irregolarità nella vendita dei dispositivi di protezione individuale, cioè le mascherine. In questa seconda occasione, se possibile, la situazione accertata dagli uomini della Finanza è stata ancora più grave se è vero che, approfittando dello stato di bisogno dei clienti, mascherine, confezioni di gel disinfettante e guanti monouso erano venduti con margini di ricarico sproporzionati, fino al 2.900%. Tanto per fare un esempio, mascherine “FFP1” o confezioni di guanti in lattice monouso al prezzo di 17 euro oppure confezioni di gel igienizzanti ad 11 euro. Circa 6.000 i prodotti complessivamente sequestrati nell’occasione con ulteriore denuncia a carico della titolare per il medesimo reato. 
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Di conseguenza, questa mattina i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno messo i sigilli al locale in zona stadio e ad un altro della stessa società nei pressi dell’ospedale civile di Pescara.
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L’intervento operativo, commentano dal Comando di Pescara, «chiude un periodo di intensa attività a cavallo della settimana e, in particolare, delle festività e che ha visto la messa in campo di imponente dispositivo della Guardia di Finanza per i controlli anti-contagio sia sui movimenti ingiustificati delle persone sia, e ancor più, sulle attività commerciali per le quali era prevista la momentanea chiusura».

C'è di più. Tirando un bilancio complessivo delle azioni investigative e di controllo condotte dalla Finanza nei giorni di Pasqua e Pasquetta sulle attività commerciali, "particolarmente grave è risultato il caso individuato a Città Sant’Angelo ove, in barba all’ordinanza del Presidente della Giunta Regionale Abruzzo che vietava l’apertura nei giorni festivi, una macelleria è risultata operativa il giorno di Pasqua, motivo per cui la pattuglia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha proceduto alla sanzione del titolare e all’immediata chiusura dell’attività commerciale. Identificati e multati anche sette clienti in attesa del proprio turno per l’acquisto della carne.

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