Nelle calze della befana simboli della “Decima mas”: polemiche

L’amministrazione di Capistrello si dissocia e querela. Il sindaco Ciciotti: «Doni acquistati da aziende esterne». Un episodio analogo anche a Cerchio. Si tratta della formazione fascista che si schierò con i nazisti

Nelle calze della befana simboli della “Decima mas”: polemiche
di Manlio Biancone
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Domenica 7 Gennaio 2024, 14:58

Nelle calze della Befana i bambini di Capistrello e Cerchio, in provincia dell'Aquila, tra dolciumi e caramelle, hanno trovato gli stemmi della Decima Mas, divisione fascista come corpo di mare. Non è stata la “Befana fascista”, ma “Magicabula”, un’associazione che da anni organizza eventi per i bambini nei Comuni. L’episodio ha scatenato un putiferio: «Oltraggio ai martiri e alla nostra storia - ha scritto il segretario del Pd, Alessandro Lusi -. Non è tollerabile in nessun luogo d’Italia che si regalino ai bambini stemmi delle truppe di occupazione nazifasciste. È un oltraggio che lo si faccia a Capistrello, medaglia d’oro al valore civile per la Resistenza. E’ inconcepibile che durante un’iniziativa organizzata dal Comune e dedicata ai bambini si possa consumare un incidente tanto grave: trovare nelle calze della Befana tra dolciumi e caramelle gli stemmi della Decima Mas. Un’offesa pesante alla nostra storia, alla memoria dei nostri 33 martiri e alla Costituzione figlia della Resistenza. Il sindaco di Fratelli d’Italia farà una denuncia per apologia del fascismo?».


Ma il primo cittadino, Francesco Ciciotti, ha preso subito le distanze da questo episodio e minaccia denunce. «Quest’anno, la festa in piazza Risorgimento a Capistrello, è stata affidata dall’amministrazione comunale all’associazione “MagicaBula” che ha provveduto all’acquisto in stock delle calze preconfezionate per diverse città oltre che per Capistrello, distribuendole ai bambini partecipanti. Tuttavia, ciò che sembrava essere un gesto di dolcezza si è rivelato un’amarissima sorpresa. Alcuni bambini hanno trovato all’interno delle calze le riproduzioni di patch utilizzate dalla flottiglia X Mas. Questo tipo di contenuto non ha mai avuto e mai avrà il consenso delle autorità comunali e che saranno intraprese le misure necessarie per rimediare a questa situazione delicata».


I fornitori delle calze, tramite il legale rappresentante Anita D’Elia, hanno spiegato che “Magicabula”, associazione che da anni organizza eventi per i bambini in collaborazione con le amministrazioni comunali della Marsica, non c’entra nulla: «Esprimiamo le nostre scuse ai Comuni di Capistrello e di Cerchio per l’increscioso, deplorevole episodio. All’interno di una minima parte di queste, al posto del classico carbone, dolci, piccoli giocattoli, sono state trovate anche riproduzioni di simboli della X Mas. Ha fatto benissimo il Comune a prendere le distanze dal contenuto di queste calze e la stessa cosa facciamo noi».
 

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