L’Aquila, al Munda un plastico dell’Aquila in 3D

L’Aquila, al Munda un plastico dell’Aquila in 3D
di Daniela Rosone
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Martedì 30 Luglio 2019, 13:32
L’AQUILA - Un altro prezioso strumento per la conoscenza e l’accoglienza turistica all’Aquila. Si tratta della mappa dei beni culturali della Città dell’Aquila in 3D che, in pratica, è un plastico della città realizzato a mano in scala 1:1000 e che riporta in forma circolare il territorio dentro le mura urbiche per un’estensione di circa 3,5 km quadrati. Sono stati riprodotti l’assetto urbanistico, morfologico e paesaggistico del territorio, attraverso l’uso della cartografia tecnica con gli isolati in rilievo. I monumenti principali, religiosi e civili, sono in 3D nelle loro proporzioni reali e seguono gli ultimi interventi di restauro. Il plastico è “work in progress”, man mano saranno inseriti altri elementi architettonici. I monumenti sono stati ricostruiti modellandoli in 3D da rilievi realizzati proprio per la costruzione del plastico e sono stati stampati sempre in 3D con l’uso di un derivato del mais, il Pla. In un cassetto è contenuta una leggenda che descrive tutti i particolari. Per realizzarlo sono stati usati materiali eco compatibili, legno multistrato e altri materiali riciclabili. Per il colore su base acqua sono stati scelti colori acrilici. Per sostenere il plastico c’è una cornice del diametro di 230 cm sostenuta da un tavolo a forma di tronco di cono. La realizzazione del plastico segue quella della mappa dei beni culturali della città dell’Aquila che sta andando a ruba e costituisce un altro pezzo del puzzle per visualizzare dopo dieci anni l’esatta dimensione della ricostruzione della città. Il collegamento tra la città e il suo museo naturale è stato reso possibile grazie al progetto “L’Aquila città d’arte” , frutto dell’accordo tra Mibac e Comune. L’opera è stata voluta da Lucia Arbace, direttore del Polo museale d’Abruzzo ed è stata realizzata dalla società Creative di Massimiliano Crea. << Un plastico - ha detto la Arbace in un Munda preso letteralmente d’assalto dai turisti - nel quale il pubblico può verificare la morfologia della città. Sappiamo che nel 500 fu realizzata la prima pianta dell’Aquila da Pico Fonticulano al tempo di Margherita d’Austria. Abbiamo voluto rispecchiare anche la grande tradizione napoletana del tempo di Pompeo Carafa Duca di Noja che è l’autore del plastico del 700 esposto al Munda. Oggi abbiamo un plastico con la leggenda che evidenzia gli edifici a seconda della loro conservazione attuale (se sono stati restaurati o di prossima apertura ) ed è un plastico “work in progress” perché entro la fine dell’anno sarà implementato con altre scansioni. Mi auguro - conclude - che i proprietari di palazzi storici vincolati ci autorizzino a posizionare i loro edifici nel plastico >>. Ad oggi, infatti, sono stati inseriti solo edifici di edilizia civile pubblica e religiosa. 


 
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