Fulmine, le prime parole del ragazzino risvegliato dal coma: «Sono un tifoso del Milan»

L'ospedale di Chieti
di Alfredo d'Alessandro
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Venerdì 1 Settembre 2023, 07:51

Sta meglio il 12enne colpito dal fulmine l'altro ieri pomeriggio sul campo Celdit, è sveglio ed è stato estubato, rimarrà in osservazione nella Terapia Intensiva Pediatrica fino allo scioglimento della prognosi. Il bollettino della Asl di Pescara è confortante, il ragazzino respira autonomamente con l'aiuto precauzionale di una mascherina, ha parlato e per prima cosa ha detto che è tifoso del Milan. Lui gioca nel River 65, categoria esordienti, mercoledì partecipava all'open day organizzato dalla società, e stava facendo un riscaldamento tecnico con il pallone, i ragazzini erano suddivisi in quattro stazioni verticali. Un video riprende quel frangente terribile: «Appena è caduto il fulmine c'è stato il tuono, tutti si sono coperti la testa e le orecchie e ci si è accorti che stava a terra - dice un testimone. Tutti sono rientrati negli spogliatoi e poi Gabriele è andato verso di lui per tentare la rianimazione. C'è stato il panico».

Le manovre rianimatorie fatte dall'allenatore Gabriele Di Primio e subito dopo quelle del personale del 118, equipe formata dalla dottoressa Marialuisa D'Emilio, dall'infermiere Giuseppe Gentile e dall'autista Jacopo Malandra, sono state fondamentali per riattivare cuore. «C'era appena qualche goccia di pioggia, è stato come un fulmine a ciel sereno, è caduto a terra, come anche altri ragazzi sono caduti a terra, forse per lo spostamento d'aria, io sono stato il primo a soccorrerlo- dice l'allenatore Gabriele Di Primio.

Era incosciente e così ho cominciato a fare in massaggio cardiaco sul posto, poi con l'aiuto del dirigente che era a bordo campo, lo abbiamo portato nell'infermeria dove gli ho applicato il defibrillatore, e grazie alla mia esperienza di vigile del fuoco, al corso fatto con la Federazione per il brevetto da allenatore, ho messo in atto le mie conoscenze. Quando la diagnosi mi ha detto che non c'era bisogno della scarica ma di continuare con l'Rcp, l'ho fatto fino a quando non è arrivato il 118. È stata un'esperienza traumatica ma il fatto di essere vigile del fuoco mi ha aiutato molto».

«La notizia delle sue attuali condizioni ci riempie di sollievo e ci induce a sperare che si possa riprendere al più presto - dice il sindaco, Diego Ferrara. L'attenzione della città è stata tanta e commovente, noi, come ogni concittadino, abbiamo seguito minuto per minuto l'evolversi della sua vicenda, tenendoci in costante contatto anche con i medici e le strutture che lo hanno accolto. Alla famiglia arrivi la nostra completa e solidale vicinanza, che manifesteremo loro a nome della città non appena il piccolo potrà ricevere visite».La Squadra Mobile ha fatto un sopralluogo al Celdit, ma non c'è una comunicazione formale alla Procura dove comunque si segue la vicenda.

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