Omicidio di Casoli, l'ex informatico inglese al giudice di Londra: «Rifiuto l’estradizione, sono qui dai parenti»

L'uomo nega la fuga: «Ho un biglietto per l’Italia, il viaggio in Inghilterra era stato già programmati, qui sono nonno ed ho forti legami familiari». Nessuna accusa per lui in Inghilterra ma dovrà tornare in aula il 26 febbraio

Omicidio di Casoli, l'ex informatico inglese al giudice di Londra: «Rifiuto l’estradizione, sono qui dai parenti» (foto Colacioppo)
di Walter Berghella
3 Minuti di Lettura
Domenica 5 Novembre 2023, 11:22

 Non concessa, per ora, l’estradizione dai giudici della Westminster Court di Londra al britannico Michael Dennis Whitbread, 74 anni, accusato dell’uccisione della sua compagna, la 66enne Michele Faiers, nell’abitazione di Casoli in contrada Verratti, in provincia di Chieti dove la coppia viveva da qualche anno. All’uomo, che in Inghilterra non è accusato di nessun reato, è stato chiesto se volesse tornare in Italia per affrontare il processo e lui si è opposto con un secco no. Non è finita qui però: una nuova e più approfondita audizione è già stata fissata per il prossimo 26 febbraio, quando arriveranno dalla procura di Lanciano anche gli atti giudiziari tradotti e sarà quella l’udienza decisiva per capire se Whitbread potrà essere processasto per omicidio in Italia.


BIGLIETTO DI RITORNO
Al giudice di Londra l’uomo ha detto di essere tornato in Inghilterra perché è nonno e ha forti legami con i familiari. E in risposta alle obiezioni successive ha dichiarato che sarebbe presto rientrato in Italia, avendo già acquistato il biglietto di ritorno.

I giudici non hanno ignorato comunque la grave accusa contro Michael per l’omicidio della convivente connazionale, che lui nega. 

Intanto per ieri sera a Casoli era atteso l’arrivo di due delle quattro figlie della vittima, Michele. Le ragazze, provate e addolorate per la tragica morte della madre, saranno ospitate da amici a Palombaro dove c’è una folta comunità di inglesi. A disposizione si sono messi anche i sindaci di Casoli e Palombaro, Massimo Tiberini e Consuelo Di Martino. Michael, informatico in pensione ed ex istruttore di diving, è accusato dal procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, di omicidio volontario, aggravato dal rapporto della convivenza e dalla premeditazione. Il procuratore è in costante contatto con i magistrati inglesi e reitererà la richiesta di estradizione. Dal gip Chiara D’Alfonso ha ottenuto l’ordinanza di arresto. I carabinieri si correlano invece con il vice console presso l’Ambasciata inglese, anche per l’assistenza legale alle figlie, parti lese. Il cadavere di Michele è stato scoperto mercoledì mattina dall’amica inglese Petrina Kaey, residente a Palombaro. Michele non le rispondeva da tre giorni e lei, preoccupata, ha raggiunto il casolare in contrada Verratti facendo l’orribile scoperta. La vittima è stata uccisa con sette coltellate. Dopo il fatto di sangue, l’assassino le ha coperto il corpo con un lenzuolo. Poi si è tolto i vestiti sporchi di sangue, si è rivestito e all’alba di domenica è fuggito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA