Viterbo, il teatro Caffeina chiude la prima stagione con Ascanio Celestini

Ascanio Celestini
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 11 Maggio 2018, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 19:23
Domenica 13 maggio, ore 21: cala il sipario sulla stagione del Teatro Caffeina, la prima della carriera del rinnovato auditorium San Leonardo.
 
Se l'esordio era stato affidato (19 gennaio) a un grande attore, regista, scrittore come Antonio Rezza, la chiusura è appannaggio di un altrettanto grande attore, scrittore, regista e soprattutto affabulatore: Ascanio Celestini che, insieme a Gianluca Casadei, porta in scena "Laika".
 
E' il racconto, insieme grottesco e ironico, di un Gesù improbabile che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo e che si confronta con i propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un appartamento di periferia e dalla sua finestra vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Con Cristo c’è Pietro che passa gran parte del tempo fuori di casa a operare concretamente nel mondo: fa la spesa, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa. Risultato: questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla.
 
Ma a fine stagione è d'obbligo cominciare a tirare qualche somma. «La nostra sfida, bellissima ma soprattutto rischiosa, è stata vinta. Merito di un pubblico colto, preparato, curioso, attento, felice di avere a disposizione un polo culturale in grado di offrire eventi di qualità». L'affermazione è di Annalisa Canfora, la giovane attrice che ha curato la direzione artistica dello spazio di via Cavour, confezionando un pacchetto di 12 spettacoli, diventati poi 11 per la sopraggiunta indisponibilità di Roberto Herlitzka con il suo "Ex Amleto".
 
Sono i numeri a raccontare il successo del teatro. «Cinque spettacoli - spiega Canfora - hanno registrato il sold out al botteghino. Abbiamo collezionato poco meno di 100 abbonamenti per l'intera stagione: dato molto significativo se si pensa che la sala dispone di 320 poltrone. L'unico flop, se così si può dire, l'abbiamo vissuto il 9 febbraio: appena 180 spettatori, ma non avevamo considerato che fare a gara col Festival di Sanremo è sconfitta sicura per tutti».
 
Che tipo di pubblico è entrato in via Cavour? «Molto trasversale - risponde sempre Canfora - quanto a gusti e ad età. Lo zoccolo duro degli abbonati è stato rappresentato da professionisti, ma abbiamo anche fatto il pieno di giovani, molti dei quali hanno scoperto per la prima volta la magia emanata dagli spettacoli teatrali».
 
Chiusa la stagione d'esordio, la direttrice artistica è già presa dal programma della prossima. «Sì - conferma - ci sto già lavorando. Stiamo diventando punto di riferimento per molte compagnie della Penisola, per cui arrivano tante proposte. Posso comunque anticipare che incrementeremo la nostra offerta con musica e danza contemporanea».
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