Piscina, dietrofront sulle delibere e carteggi con la Fin: la storia da marzo 2019 a oggi
Giovedì sera, appena concluso il consiglio comunale ormai celeberrimo per la bestemmia in diretta, i capigruppo si sono visti per fissare le nuove date. La prima sarà proprio martedì sull’impianto natatorio. Santucci però si è astenuto. Perché? «La piscina – dice – non deve essere terreno di scontro, no a prove di forza. Credo che sul tema bisogna cercare la più ampia condivisione possibile, non dobbiamo andare a colpi di maggioranza».
Un «discorso strano da fare» proprio quando l’opposizione presenta un esposto alla Corte dei Conti. «Quando uno sta in maggioranza – continua - deve cercare le più ampie convergenze possibili perché la piscina non è né mia, né loro, ma è della città. Quindi meglio funziona, meglio è per tutti, anche per evitare quanto accaduto con l’ex sindaco Michelini: l’affidamento di allora è stato sbagliato». Come cambia in sostanza la delibera di qualche mese fa con quella che sarà discussa lunedì in commissione e martedì – ultimo giorno utile – in consiglio? In pratica si passa dall’affidamento diretto all’accordo di programma, ovvero un’intesa tra enti locali, come viene considerata la Fin.
La storia attuale dell’impianto parte dall’addio della Larus, che ha imposto una soluzione di emergenza per la riapertura. La scelta è ricaduta sulla Fin, ma con spese ingenti per il Comune. Il consiglio aveva votato per concedergliela fino al 30 giugno, data entro la quale si sarebbe dovuto pubblicare un bando. Invece il sindaco Giovanni Arena ha trattato con la Fin per un affidamento diretto di 8 anni più 8, che ha già portato alla modifica del regolamento di concessione degli impianti comunali.
Ora tocca all’ultimo passo, l’istituzione del centro federale Fin. «Credo che in questa fase bisogna spiegare alla minoranza come è migliorata la delibera, secondo me tanto, senza precluderci ulteriori perfezionamenti: se arrivano suggerimenti io non sono chiuso, non dobbiamo andare lì a contarci, non è questo il tema per farlo, il percorso va condiviso. Noi di Fondazione e la Lega – conclude Santucci - siamo disponibili».
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