Infiltrazioni mafiose nell'economia, Viterbo tra le aree a rischio. La Cisl: «Col Pnrr massima attenzione»

Il segretario viterbese della Cisl, Antonio Mannino (a sin.) a colloquio con il questore Fausto Vinci
di Renato Vigna
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 15:19

Viterbo non è immune alla penetrazione delle organizzazioni criminali. Se, solo per guardare alla regione Lazio, l’indice di presenza mafiosa è preoccupante nelle province di Roma e di Latina, Viterbo si piazza subito dopo: ovvero, tra i territori meno colpiti rispetto ai due precedenti ma comunque con forti criticità. La vicina Umbria presenta invece un livello di rischio molto basso. A rivelarlo è uno studio della Banca d’Italia, intitolato “La criminalità organizzata in Italia: un’analisi economica” e pubblicato a dicembre dello scorso anno. 

Il quadro che emerge conferma le preoccupazioni della Cisl in vista dell’arrivo di milioni di euro grazie ai progetti del Pnrr. “Il nostro sindacato – afferma il segretario, Fortunato Mannino – da mesi sostiene che il Piano nazionale di ripresa e resilienza è la chiave di volta per lo sviluppo della Tuscia. Ma occorre fare attenzione: i fondi in arrivo potrebbero fare gola anche a chi ha tutt’altri interessi”.

Del resto, gli esperti della Banca d’Italia sottolineano che “i volumi di affari legati alle attività illegali, attraverso le quali la criminalità organizzata si finanzia e si arricchisce – si legge nel report - sono ingenti e si può stimare che rappresentino oltre il 2 per cento del Pil italiano. A tali valori occorre poi aggiungere i proventi delle mafie ottenuti attraverso l’infiltrazione nell’economia legale.

La rilevanza economica del fenomeno mafioso, tuttavia, non si esaurisce con gli esercizi contabili. Vi sono evidenze, in particolare, che la presenza delle organizzazioni criminali in un certo territorio ne freni in misura significativa lo sviluppo economico nel lungo periodo”.

Nelle scorse settimane, i sindacati hanno siglato un accordo con il Comune di Viterbo proprio per monitorare programmazione e utilizzo dei fondi del Pnrr. “Abbiamo anche avuto un incontro con il prefetto che sta lavorando su un protocollo della legalità per arginare eventuali infiltrazioni malavitose. E adesso – continua Mannino – è la volta della Provincia, seconda stazione appaltante per la Tuscia oltre al Comune capoluogo. A breve anche con Palazzo Gentili stileremo un accordo per mantenere alta la guardia”.

L’occhio della Cisl si allarga anche ad un’ulteriore finestra di rischio. “Se le banche dovessero stringere i cordoni dei prestiti – conclude il segretario – il pericolo è che le imprese si rivolgano ad altri interlocutori per avere liquidità. E questo determinerebbe un duro colpo per l’economia reale. Quella che si apre è quindi una fase molto delicata che richiama istituzioni, sindacati e forze datoriali a tenere altissima l’attenzione”.

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