Fondi Pnrr, 17 borghi a bocca asciutta. C'è chi annuncia battaglia e chi spera nel ripescaggio

Bomarzo
di Simone Lupino
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Domenica 3 Luglio 2022, 20:51

Fondi Pnrr per i borghi storici: nella Tuscia per sette comuni a cui è stata assegnata una somma complessiva di circa 10 milioni di euro (Latera, Proceno, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Valentano, Bassano in Teverina, Calcata) ce ne sono altri 17 che hanno presentato domanda, ma alla fine sono rimasti a bocca asciutta. Parliamo di Bolsena, Carbognano, Lubriano, Faleria, Ischia di Castro, Barbarano Romano, Bomarzo, Oriolo Romano, Bassano Romano, Vignanello, Vejano, Civitella d’Agliano, Cellere, Castel Sant’Elia, Monte Romano, Corchiano, Bagnoregio. A livello nazionale il bando ha distribuito 363 milioni a 289 piccoli comuni. E ora tra gli esclusi c’è chi annuncia battaglia. Mentre altri sperano nel ripescaggio.


“Siamo molto delusi”, dice il sindaco Vincenzo Girolami da Castel Sant’Elia. Il progetto presentato dal Comune ruotava intorno alla realizzazione di un museo dei paramenti sacri. “Il nostro paese, culla del monachesimo, custodisce pezzi unici al mondo, disseminati, però, tra vari siti. Alcuni di questi oggetti non è possibile neanche esporli per mancanza di spazio”. Oltre al museo, era prevista la costruzione di un teatro all’aperto e di un parcheggio. “Un progetto meraviglioso, per il quale avevamo coinvolto Enea e altri partner di alto profilo. Abbiamo investito tempo ed energie. Non è servito a niente. Chiederemo l’accesso agli atti per capire il criterio con il quale è stato assegnato il punteggio. Con il Pnrr si ripresenteranno sicuramente altre occasioni e non vogliamo perderle”. Girolami contesta anche il metodo generale di assegnazione: tanti soldi a pochi comuni: “Tra i 20 milioni già assegnati a Trevinano e i 10 milioni di questo altro bando, nella Tuscia sono arrivati 30 milioni. Bastava dare un milione a borgo per accontentarne almeno la metà”.


Ci spera ancora, invece, il Comune di Bolsena, primo dei “non finanziati”. Possibile un ripescaggio: “Non ce l’abbiamo fatta per pochissimo, questione di due o tre punti”, dichiara il sindaco Paolo Dottarelli.

La proposta riguardava la valorizzazione del centro storico e della Rocca Monaldeschi, a partire dall’abbattimento delle barriere architettoniche. “Da quanto ci è stato spiegato, prima ancora di un giudizio nel merito, a incidere sulla valutazione finale sono alcuni parametri fissi, a monte: il tasso di spopolamento, il reddito pro capite dei residenti, il bilancio del comune”. Dottarelli è ottimista: “Il bando potrebbe essere rifinanziato e a quel punto Bolsena sarebbe in pole position”. Senza escludere un’altra ipotesi: l’esclusione in sede di riverifica di qualche comune arrivato davanti.


“Il Comune di Bomarzo ha inviato una richiesta di chiarimenti - spiega il sindaco Marco Perniconi -. Un bando è un bando, non possono vincere tutti. Ma secondo i nostri calcoli avremmo dovuto ottenere un punteggio più alto di quello che ci è stato assegnato. Senza voler fare una polemic, vogliamo solo capire dove eventualmente la nostra proposta è risultata carente, così da fare meglio la prossima volta, il Pnrr è una novità per tutti”. “I nostri borghi – continua il sindaco - non vivono situazioni di particolare degrado sociale, ma se non si creano opportunità di sviluppo, poi anche da noi ci sarà lo spopolamento”. Il progetto di Bomarzo riguardava l'apertura di una foresteria in una parte di Palazzo Orsini (24 posti letto): “Mancano solo i lavori per ottenere il rilascio dei permessi. Questa per noi era una opportunità importante”. Per Palazzo Orsini però c’è anche una buona notizia. Nei giorni scorsi il Comune in sinergia e con la collaborazione della Soprintendenza ha ottenuto un finanziamento di 400 mila su altri fondi Pnrr, che consentirà il restauro degli affreschi e la riscoperta di dipinti che erano stati ricoperti con tinteggiature protettive.

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