Treni cancellati, mattinata nera e odissea di 4 ore per Roma: i pendolari dividono le spese del taxi

Treni cancellati, mattinata nera e odissea di 4 ore per Roma: i pendolari dividono le spese del taxi
di Simone Lupino
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Martedì 12 Settembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 19:26

Caos e disagi ieri mattina, nella settimana di riapertura delle scuole, sulla linea FL3 Viterbo-Capranica-Roma del servizio ferroviario regionale a causa della cancellazione di tre corse insieme (9.55 – 10.55 – 11.55) dalla stazione viterbese di Porta Romana per Roma Ostiense. Per decine di pendolari e utenti occasionali il viaggio tra la città dei papi e la capitale si è trasformato in una odissea o peggio. Una via crucis. Chi doveva prendere il primo dei tre treni risultati cancellati alla fine ha impiegato oltre quattro ore per raggiungere la capitale.

A subire il disservizio anche persone dirette all'ospedale Gemelli (una stazione omonima si trova a due passi dal policlinico) per il ritiro di referti e visite specialistiche. Un uomo ha rischiato di saltare la seduta di radioterapia. Per fortuna ce l'ha fatta in extremis. Ma c'erano anche lavoratori, studenti universitari e una coppia di turisti di lingua inglese.

Un percorso a tappe. La prima parte fino alla stazione di Cesano si è svolta a bordo di un autobus sostitutivo.  Una volta giunti qui i passeggeri sono stati fatti scendere e hanno potuto proseguire il loro viaggio con il treno. Da Cesano infatti il servizio ferroviario  funzionava regolarmente.

Utenti inviperiti e pochissime informazioni. All'oscuro del problema anche il personale della ferrovia che ha cercato di gestire la situazione. Pare che la sospensione del servizio sia stata causata da problemi tecnici che si sono verificati lungo la linea, nella tratta tra Viterbo e Bracciano. Poche informazioni e confuse. Un'altra fonte parlava in maniera molto generica di problemi con il materiale. 

Quattro ore di viaggio, di cui due trascorse in piedi, appoggiati a una bagaglio o seduti sul marciapiede della stazione in attesa dei pullman sostitutivi. Gli autobus privati che dovevano caricare i viaggiatori viterbesi infatti sono partiti dalla provincia di Roma. Tempo di attesa che è  sembrato ancora più lungo in assenza di informazioni.

Qualcuno pensando si trattasse di autobus della Francigena che fermano lì vicino ha  imboccato dentro per poi scendere deluso subito dopo.  A  un certo punto tutti hanno attraversato la strada pensando che un autobus con insegne private che stava sopraggiungendo fosse quello giusto. Ma non c’entrava niente. Alcuni viaggiatori che non potevano attendere oltre hanno preferito prendere due taxi, spartendosi le spese, da Viterbo fino a Roma. Ogni corsa 110 euro.

Circa 25 euro a testa  per un viaggio che invece in treno a seconda delle fermate costa intorno ai 5 euro. Altri ancora hanno rimediato un passaggio telefonando ad amici e parenti. Altri infine hanno rinunciato.
“Stavo andando a Roma per un lavoro di due ore. Ma se ne devo impiegare  altrettante o anche più  per arrivarci allora resto a casa. Noi siamo pendolari di serie B. Tutte le attenzioni sono per Orte", esclamava un ragazzo  prevedendo come sarebbe finita. “Dovendo ritirare dei referti avevo chiesto una giornata libera, adesso non so quando potrò prenderne un'altra" spiegava invece  una donna con accento dell'est preoccupata. “E' da tre anni che capitano disservizi, prima non era così” affermava  una coppia di anziani che tornava a Roma dopo aver trascorso le vacanze nella loro casa viterbese, confermando la teoria dei problemi sulla linea.

 “Io ho iniziato la radioterapia da una ventina di giorni, finora non ho avuto problemi durante il viaggio se non  con l'introduzione dell'orario estivo perché al ritorno la corsa non è più diretta, alla stazione della Storta bisogna scendere e prendere un altro treno fino a Viterbo. In teoria sarebbe un servizio comodo”. Uno studente dell'università della Tuscia parla per la sua esperienza di aver vissuto disagi “prevalentemente nella tratta romana".

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