Una pillola di gioia: dai boschi di Vejano si diffonde “il sorriso della natura”

Una pillola di gioia: dai boschi di Vejano si diffonde “il sorriso della natura”
di Carlo Maria Ponzi
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Lunedì 18 Maggio 2020, 11:25
«Il nostro legame con Viterbo (e la Tuscia) data dal 2018, quando, in occasione di Caffeina Festival, proponemmo nella Sala Regia di Palazzo dei Priori l’evento dal titolo “La pace dentro, la pace fuori”, proiettando i video delle Teche Rai con le interviste da me realizzate a Tiziano Terzani, David Grossman e Thich Nhat Hahn».
 
Così Luciano Minerva – che si definisce non “giornalista”, non “scrittore”, non “felicemente pensionato” – racconta i primi passi de “La città di Isaura: associazione per la gioia della lettura”. Dall’esordio viterbese a oggi i sette fondatori dell’intrapresa (insieme a Minerva, Stefano Lamorgese, Francesca Minerva, Olivia Quattrocchi, Silvano Piccardi, Vittorio Picconi e Alvaro Vatri) sono riusciti a realizzare una biblioteca virtuale ovvero “Lo scaffale delle pillole”, confezionato su https://www.lacittadiisaura.it/, che vanta autori e lettori di gran pregio.
 
Qualche esempio: Italo Calvino, Dialogo tra Kublai Khan e Marco Polo (da Le città invisibili), letto da Giuseppe Cederna e Silvano Piccardi; Erri De Luca, Mamma Emilia, letta dall’autore; Esopo, I buoi e l’asse del carro”, letta da Stefano Nazzaro; Wislawa Szymborska, La cipolla,  letta da Ottavia Piccolo e, della stessa autrice, Ogni caso, letta da Sista Bramini.
 
«Giorno per giorno, da domenica 15 marzo – sottolinea con orgoglio Minerva - stiamo diffondendo on line le nostre Pillole di gioia che nell’Italia del contagio e dell’isolamento, non possono che far bene. Dosi omeopatiche da prendere più volte al giorno, con pagine di prosa e poesia per grandi e piccini. Troviamo una grande, sincera e crescente disponibilità di artisti e un’attenzione e un’accoglienza inattesa, in queste dimensioni, sui media e sui social. Segno che la “medicina per l’anima” che proponiamo, in una situazione sempre più preoccupante di diffusione dell’epidemia, ha una sua efficacia».
 
La parola d’ordine de “La città di Isaura” è: “Parchi, giardini, ville sono luoghi ideali per leggere e ascoltare”. Filosofia di vita che è stata fatta propria da Ilaria Drago, scrittrice, attrice, performer che ha scritto un testo immersa nella natura dei boschi di Vejano, dove vive.
 
Nel video realizzato da Luciano Minerva per Tg2 Mizar, l’autrice scandisce un invito a sorridere a tutto ciò che ci circonda, a entrare in empatia con la natura, a gioire, a respirare finalmente a pieni polmoni.

«Ti sorrido! Con gli occhi, con l’anima nella bocca! D’ora in poi non sarò la mia paura e non la mia vendetta, neppure il mio dolore! Dopo che ci siamo spaventati e tutto ci è parso soltanto buio, aprirò le nuvole e ci pescherò un raggio di Sole. (…) Ti sorrido perché sei una parte di me! Ti sarò grata – perché sì, è fantastico esserlo! – per ogni istante che non è quello della fretta e della mercificazione; non ti consumerò! Farò di noi presenza pura, e tutto un mistero da abitare! Ti sorrido perché il cuore e la gentilezza facciano parte di questa nuova, nuovissima strada in divenire; non so dove mi porterà e sì forse ci saranno dubbi e incertezze ma senza perdere il centro le nostre mani e neppure la Bellezza».
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