La delibera è pronta. Stadio Enrico Rocchi, sono giorni decisivi per il trasferimento della proprietà dalla Regione Lazio a palazzo dei Priori. Sulla diatriba, in soldoni, questo è quello che succederà: il Comune l’accatastamento lo prepara e paga, ma non lo firma. Questo l’iter: Palazzo dei Priori ha effettuato le verifiche urbanistiche, da fare prima di procedere con l’accatastamento per evitare di ritrovarsi dopo con situazioni che non sono a posto. Un lavoro che ha richiesto tempo, perché nell’arco di decenni le carte erano sparse un po’ ovunque negli uffici comunali.
Il prossimo passo sarà quello della presentazione della delibera. Non di giunta: l’atto dovrà infatti essere adottato dal consiglio comunale, previo il passaggio in commissione. Tutto ciò che riguarda il patrimonio deve infatti passare attraverso il voto dell’aula, la scelta dell’acquisizione non può essere decisa dalla giunta Frontini.
La delibera sarà finalizzata all’acquisizione dello stadio, nelle more dell’accatastamento. Che infatti, come sostenuto anche nel corso della seduta straordinaria dedicata allo stadio, non sarà palazzo dei Priori a effettuare. Nel mentre, sempre sul tema accatastamento, il Comune sta procedendo con le pratiche. Come richiesto dalla Regione Lazio, cui poi però si chiede di firmarle. Su questo a palazzo dei Priori sembrano irremovibili: è la legge che lo dice, ecco la tesi. L’ente di via Ascenzi si assume l’onere economico, in spirito di collaborazione con le richieste avanzate dal proprietario del bene. Resta da capire perché nessuna amministrazione precedente si sia mai preoccupata di mettere tutto a posto.
La convocazione della commissione dovrebbe essere a breve: si parla al massimo della prossima settimana.
Le richieste: il trasferimento gratuito della proprietà e il via libera per procedere intanto con la gara. Verrà quindi accertato lo stato di fatto all’interno del Rocchi, ovvero la verifica di cosa c’è dentro. Oltre ad appurare che dal punto di vista edilizio e urbanistico sia tutto a posto, vanno predisposte le pratiche per l’accatastamento di ciò che manca: le curve, come minimo. Carte che però poi dovranno essere firmate dall’attuale proprietario, la Regione. La linea di palazzo dei Priori dunque resta quella illustrata in consiglio dall’assessore Emanuele Aronne: «La Regione dice che lo stadio deve essere accatastato e per legge non può farlo il Comune: non posso accatastare una casa che non è mia, se no lo avremmo già fatto». Si accolla però l’onere delle pratiche, minimo sindacale per avere il bene gratis.
Dopo toccherà alla gara europea. Se la vincerà o meno la FC Viterbo molti lo auspicano, ma nessuno lo può prevedere.