Stadio, fondi e lavori Pnrr su un bene della Regione: la compartecipazione della Viterbese valeva fino a 15 punti

Stadio, fondi e lavori Pnrr su un bene della Regione: la compartecipazione della Viterbese valeva fino a 15 punti
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:05

Quei milioni di euro di fondi Pnrr per lo stadio Enrico Rocchi. Sono questi l’anello di congiunzione per arrivare ai giorni nostri. E ci piombano con un punto interrogativo, perché se nell’alveo politico locale qualcuno ha avanzato perplessità sulla manifestazione di interesse per l’affidamento di una struttura che non è di proprietà del Comune, il dubbio è che valgano pure per le “Proposte di compartecipazione pubblico-privato” ai fini della “candidatura della città di Viterbo nell’ambito del programma innovativo della qualità dell’abitare», quel Pinqua da cui nascono i soldi per l’ammodernamento dell’impianto.

Riassunto delle puntate precedenti.

Nel 2016 la Regione scopre che il Comune ha affidato l’impianto senza mai aver inviato una relazione annuale, come invece era obbligato a fare. Viene inoltre a sapere che nel 2007 - ovvero è rimasta ignara per 10 anni - palazzo dei Priori ha effettuato dei lavori su un bene non suo, di cui chiede conto. Senza l’invio di carte entro 30 giorni, spiega che l’ente di via Ascenzi sarà considerato «occupante senza titolo» del campo. Nel maggio 2021 inoltre il Comune avvia la procedura di acquisizione del bene, con la Regione che indica la modalità dell’esproprio con spese ridotte del 50 per cento. Solo che tutto resta poi fermo e l’amministrazione Arena cade 7 mesi dopo.

In quegli stessi giorni il settimo settore di palazzo dei Priori determina l’approvazione delle proposte per arrivare a una possibile ricchissima fetta di fondi Pinqua. È il 15 marzo del 2021, la voce è “compartecipazione pubblico-privato”. «La manifestazione di interesse del 16 febbraio 2021, già riguardante una possibile attività di manutenzione straordinaria da realizzarsi, eventualmente, sullo stadio “Enrico Rocchi” - si legge - risulta coerente per ambito di riferimento, oggetto e contenuto a quanto stabilito dal decreto interministeriale 395/20».

Ecco la proposta: «Una effettiva quota di compartecipazione economica a carico della Us Viterbese Castrense» per 1 milione e 650mila euro «a valere sul quadro economico complessivo» di 3,3 milioni. La compartecipazione del privato «portatore d’interesse può qualificare l’eventuale candidatura della città al programma» secondo il decreto interministeriale, che riserva fino a 15 punti per «l’attivazione di risorse finanziarie pubbliche e private, tenuto anche conto della eventuale messa a disposizione di aree o immobili».

Palazzo dei Priori fa propria la proposta e sembra quindi agire in prospettiva di un affidamento, in forza di «un insieme di operazioni volte ad assicurare un significativo miglioramento dell’accessibilità e della fruizione del servizio sportivo, ancorché della condizione manutentiva dello stesso, oltre ad un oggettivo accrescimento patrimoniale del bene». Che però è della Regione e sul quale stanno partendo i lavori grazie a quei fondi Pinqua poi confluiti nel Pnrr. Nel frattempo la compartecipazione della Viterbese non c’è più. Tutta materia con cui la commissione oggi e il consiglio poi dovranno fare i conti.

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