Sindaci, dal Cdm via il limite di mandato per 42 nella Tuscia, ecco quelli al voto a giugno

Sindaci, dal Cdm via il limite di mandato per 42 nella Tuscia, ecco quelli al voto a giugno
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:38

Cambia tutto. Per molti sindaci della Tuscia si apre una finestra verso l’infinito. Una sorta di win for life, solo che per vincere invece di grattare bisogna scrivere tante X. Il Consiglio dei ministri ieri ha dato il via libera al decreto legge per l’election day, che fissa le europee all’8 e 9 giugno con la possibilità di accorpare anche amministrative e regionali. Qui quasi la metà dei Comuni, 25, saranno chiamati al voto e con il provvedimento cambiano anche i limiti per i mandati in quelli piccolissimi e medi: dove la popolazione è compresa tra 5mila e 15mila abitanti si potrà arrivare al terzo consecutivo, mentre sotto i 5mila quel limite viene eliminato. Avanti con addosso la fascia tricolore potenzialmente all’infinito, elettori permettendo, in 42 centri.

L’unico sopra i 15mila alle urne - con possibilità anche di ballottaggio - è Tarquinia, l’uscente Alessandro Giulivi era già stato primo cittadino anche nel 2004, per lui non cambia nulla. Solo due quelli a metà strada, ovvero con abitanti tra i 5mila e i 15mila. Uno è Nepi: qui Franco Vita aveva ricoperto la carica anche nel 2004 e nel 2009, dunque non in maniera consecutiva. Poi c’è Tuscania, dove invece a Fabio Bartolacci ora si aprirebbe l’opportunità del terzo mandato consecutivo.

Andando in ordine decrescente di popolazione. Si andrà alle urne a Monterosi (Sandro Giglietti è al primo mandato), Bolsena (Paolo Dottarelli ne ha fatti due non consecutivi), Bagnoregio (Luca Profili può fare il bis), Canepina (Aldo Moneta ha la possibilità di centrare il tris). E poi c’è il caso Grotte di Castro.

Se la sua FC Viterbo in eccellenza domenica punta alla sesta vittoria di fila, Piero Camilli ha aperta la strada del poker. È infatti sindaco ininterrottamente dal 2009, rieletto nel 2014 e 2019.

A Castiglione in Teverina l’uscente Leonardo Zannini sta chiudendo il primo mandato. Prima di lui Mirco Luzi ne aveva già completati tre consecutivi. E ancora Vejano (Teresa Pasquali è stata eletta nel 2019), poi da Grotte si passa a Ischia di Castro. Quest’ultimo caso ricalca in carta carbone quello di Camilli: qui Salvatore Serra sta indossando la fascia tricolore anche lui dal 2009. Si vota a Graffignano (Piero Rossi è al primo), San Lorenzo Nuovo (Massimo Bambini conta due mandati) e Piansano (Roseo Melaragni è stato eletto sindaco nel 1999, 2004 e 2019). Terzo caso di possibile poker a Monte Romano con Maurizio Testa, primo cittadino dal 2009 a oggi.

A Civitella d’Agliano Giuseppe Mottura può fare terno, a Farnese Giuseppe Ciucci chiude i suoi primi cinque anni, a Celleno Marco Bianchi ne fa compie dieci. Bassano in Teverina merita un discorso a parte. Il giovanissimo Alessandro Romoli infatti - al pari di Camilli, Serra e Testa - ha la possibilità di guidare la giunta per la quarta volta. Ma essendo pure presidente della Provincia, per restare tale non dovrà candidarsi (e vincere) in un altro Comune. Chiudono Gradoli (Attilio Mancini sindaco nel 1995, 1999 e 2019), Villa San Giovanni in Tuscia (Fabio Latini dal 2019), Cellere (Edoardo Giustiniani nel 2014 e 2019), Calcata (Sandra Pandolfi nel 2014 e 2019), Onano (Giovanni Giuliani nel 1995, 1999, 2009, 2014 e 2019) e Tessennano (Ermanno Nicolai nel 2014 e 2019).

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