Anziani, oggi il decreto in Cdm. Oltre un miliardo per la riforma dell'assistenza. Tra le novità il nuovo assegno di accompagnamento

Lo ha anticipato ieri la premier Giorgia Meloni, oggi in Consiglio dei Ministri arriverà il decreto legislativo in materia di anziani. Si parte da una base di 1 miliardo di euro per i primi due anni.

Anziani, in Cdm il decreto sulla riforma dell'assistenza
di Monica De Chiari
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 15:37

Arriva il tanto atteso patto per gli anziani. Ad annunciarlo ieri è stata direttamente la premier Giorgia Meloni in occasione del question time alla Camera.  «Domani arriverà in Consiglio dei ministri il decreto legislativo sugli anziani che stanzia oltre un miliardo di euro per i primi due anni». Ci siamo. ll provvedimento che arriva al vaglio del Governo è infatti il decreto attuativo della Legge delega 33 approvata a marzo 2023, l’avvio cioè della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, attesa da oltre 20 anni nel nostro Paese. Un provvedimento «con cui si garantirà agli anziani il diritto di poter continuare a curarsi nella propria casa», ha sintetizzato ancora la Presidente del Consiglio. Il sostegno alle cure domiciliari è infatti solo un punto del progetto che però ha una portata ben più vasta e complessa. Bisognava innanzitutto rispettare i tempi dettati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha richiesto la legge e dare un segnale sulle risorse, su cui l’ultima legge di bilancio non aveva parlato. Così è stato: la nuova architettura come prescritto dal Pnrr fissa al 31 marzo di quest’anno l’obiettivo di dotare finalmente l’Italia di una normativa che in Paesi come Francia e Germania è realtà da decenni.

Cosa prevede

Il “cuore” della nuova struttura è l’introduzione dello Snaa (Sistema Nazionale per la popolazione Anziana non Autosufficiente) che provvede alla programmazione e alla condivisione di tutti gli interventi di natura pubblica in materia sociale, sanitaria e finanziaria per quanto riguarda l’Indennità di accompagnamento. Altro punto premiante della delega e del Dlgs dovrebbe essere la semplificazione dei percorsi di presa in carico dei bisogni di anziani e famiglie. Anche in questo caso, la costruzione pratica del nuovo sistema resta da valutare nei tempi e nei modi.
Con la prima parte viene definita una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare gli interventi a favore dell'invecchiamento attivo e dell'inclusione sociale. Tra le misure, è prevista la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane (senior cohousing) e di coabitazione intergenerazionale. 
La seconda parte del provvedimento invece si occupa della presa in carico delle persone anziane, attraverso la semplificazione e l'aggiornamento delle procedure di valutazione.

In particolare, sarà effettuata in una sede unica, mediante i «punti unici di accesso» (Pua), la valutazione multidimensionale finalizzata a definire un Progetto assistenziale individualizzato (Pai), che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana.

L'assegno di accompagnamento 


Capitolo fondamentale è la terza parte del decreto che vara in via sperimentale una «prestazione universale» che, a scelta del beneficiario, consentirà alle persone non autosufficienti più deboli economicamente di fruire sia di un'indennità economica, sia di un contributo per sostenere il costo dei servizi di assistenza domiciliare. La nuova prestazione, graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale, assorbirà l'attuale indennità di accompagnamento e le altre misure per il sostegno della domiciliarità, arrivando a valere fino al 200% in più dell'accompagnamento. In particolare la prestazione universale per il 2025 e il 2026 sarà composta da una quota fissa monetaria (531,76) e da una quota integrativa definita «assegno di assistenza» per l'acquisto di servizi (pari a 1.000). I primi destinatari saranno anziani con almeno 80 anni di età in condizioni molto gravi e con un Isee non superiore a Isee 6mila euro.


Il Governo intanto incassa i risultati di un iter avviato dall’esecutivo Draghi, Giorgia Meloni lo ha benedetto come il ‘Patto per la terza età’.  “Il decreto legislativo stanzia complessivamente oltre un miliardo di euro per i primi due anni", ha dichiarato, "Risorse che servono a garantire all’anziano una vita serena, attiva, dignitosa. Nello specifico garantendo dove possibile il diritto di continuare a vivere e curarsi nella propria casa, semplificando e rafforzando l’accesso ai servizi ma anche le procedure di valutazione della persona non autosufficiente, introducendo in via sperimentale a scelta del cittadino una prestazione universale graduata in base al bisogno per i non autosufficienti più anziani e più gravi e con maggiori difficoltà economiche, che consiste nell’aumento di circa il 200% dell’importo dell’assegno di accompagnamento”. 
Le fa eco la viceministra al Lavoro e Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, che nei dieci mesi dall’avvio della legge ha tenuto le fila dei lavori: “L’annuncio del Presidente del Consiglio Meloni sull’arrivo del decreto legislativo attuativo del Patto per la Terza Età è un’ottima notizia per i cittadini"commenta. "È un provvedimento estremamente innovativo che punta a costruire un nuovo modello di welfare e che permetterà di dare risposte concrete ai bisogni dei nostri oltre 14 milioni di anziani, di cui 3,8 non autosufficienti. È una riforma di cui andiamo orgogliosi, che l’Italia aspettava da oltre 20 anni e che segna un’altra tappa nel percorso di questo Governo per essere al fianco dei nostri anziani, delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie. È un cammino che non si fermerà e che proseguirà in tutta la legislatura”.


La strada è stata tracciata, spetterà adesso a ulteriori decreti riempirla di contenuti per i quali saranno chiamati tutti i ministeri interessati. Sicuramente occorrerà attendere almeno la fine di questo 2024 per l’avvio di una svolta nelle politiche per gli anziani e sulla attesa ‘prestazione universale’, la parola d'ordine è stata la prudenza.  

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