Rotonda da rifare, 100 giorni di protesta. Faperdue: «Per il ponte dei morti sarà il caos». Appello a prefetto e parlamentari

Rotonda da rifare, 100 giorni di protesta. Faperdue: «Per il ponte dei morti sarà il caos». Appello a prefetto e parlamentari
di Simone Lupino
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Sabato 28 Ottobre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:37
Rotonda davanti al cimitero di  San Lazzaro, “le code in automobile in occasione della commemorazione dei defunti saranno insostenibili”. E’ quanto prevede lo scrittore viterbese Giovanni Faperdue in vista del 2 novembre. Per alleggerire subito il traffico "del 50 per cento" serve “la costruzione provvisoria di un’altra rotonda davanti all’uscita della superstrada. A tale scopo si possono utilizzare i blocchi new jersey che attualmente formano un muro, per evitare alle autovetture che vengono dal nord di girare verso il Poggino. Con l’utilizzo di questo materiale la spesa per la realizzazione di questa rotonda, sarebbe quasi a zero”.

"Rotonda fa rifare". Oggi per Faperdue è il giorno numero 100 di sit-in. “Dal 12 giugno sono presente su quella rotonda ogni giorno per un’ora”. Nonostante la pioggia o il vento, l’uomo con il cartello come ormai lo chiamano tutti non ha intenzione di interrompere la sua “protesta civile”. “Io vado avanti anche se fino adesso non c’è stata risposta da parte del Comune, tutto tace” racconta al Messaggero che lo aveva già sentito a inizio settembre. Faperdue ha deciso di estendere il suo appello ad altre autorità e istituzioni. Oltre a sindaca, assessori e dirigente, si rivolge adesso anche al “prefetto Antonio Cananà”, al “questore Fausto Vinci”, ai “comandanti di carabinieri, polizia stradale, vigili del fuoco, polizia locale”; ai parlamentari  “Vittorio Sgarbi, Mauro Rotelli, Francesco Battistoni”; agli ex parlamentari “Giuseppe Fioroni, Giulio Marini, Umberto Fusco”; ai consiglieri regionali “Enrico Panunzi e Daniele Sabatini”; ad “Aci, Ares 118 Viterbo, Croce Rossa, Heart Life Viterbo”; al presidente della Provincia “Alessandro Romoli”, alla “giunta comunale” e ai “cittadini liberi di Viterbo”.  “Chiedo umilmente, di darmi una mano per eliminare questo grave impedimento che tiene in ostaggio la circolazione di tutta la città”.

Faperdue ricorda che "quella rotonda dal giorno della sua creazione (circa tre anni fa, ndr), ha sempre generato code lunghissime e ingorghi senza precedenti a Viterbo. Però malgrado il disagio giornaliero nessuno si lamenta apertamente”.  L'intero quadrante nord della città bloccato, soprattutto nelle ore di punta. “Ci sono giorni in cui gli incolonnamenti arrivano fino a via Garbini all’altezza degli uffici comunali. Da lì fino alla rotonda una fila infinita di autovetture che marcia a 8 chilometri all’ora. Questa situazione imbarazzante è ormai una malsana camera a gas (di scarico) del traffico viterbese”.  Tra i destinatari dell’appello ci sono anche le istituzioni che si occupano di soccorso. A restare bloccate infatti non ci sono solo le automobili.  “Spesso anche le ambulanze restano imbottigliate nell’ingorgo, già due minuti persi con un ferito grave a bordo sono tanti”.

Intanto battuto il record dell’Acquabianca, l’altro presidio che ha reso “famoso” Faperdue come l’uomo con il cartello. Quella volta la richiesta riguardava la riapertura della strada tra Bagnaia e Vitorchiano, di competenza della Provincia, chiusa a metà a causa di una frana: “Al centesimo giorno di presidio il presidente Alessandro Romoli aveva già firmato il decreto di avvio lavori, per il ripristino del doppio senso di marcia e la rimozione del semaforo”, ricorda Faperdue.
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