Pochi autobus, superiori verso gli orari scaglionati. Caos nomine: revocati diversi incarichi

Il Paolo Savi di Viterbo
di Federica Lupino
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Venerdì 3 Settembre 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 17:34

Ennesimo nulla di fatto dal comitato provinciale sulla scuola. Ieri pomeriggio terzo incontro nel giro di dieci giorni indetto dal prefetto Giovanni Bruno per definire le modalità di riapertura delle superiori. Ma ancora una volta non c’è accordo tra i rappresentanti del Viterbese e Cotral. Ci si rivedrà martedì 7, ovvero una manciata di giorni prima del rientro sui banchi considerando che la data fissata a livello regionale prevede il 13, ma l’autonomia scolastica consente di anticipare. E infatti alcuni istituti, come il liceo Ruffini di Viterbo, potrebbero partire il 10.
L’ipotesi più probabile, vista la carenza di autobus, è che venga confermato lo stesso schema dello scorso anno: doppi ingressi e doppie uscite. Per i primi, probabilmente si tornerà alla coppia 8-10, anziché 8-9,40 come inizialmente paventato. La fine delle lezioni, invece, si protrarrà fino alle 17 per quanti hanno i laboratori.

“La Provincia non ha competenze in materia di trasporti. Possiamo solo raccogliere le istanze delle famiglie e portarle al tavolo di confronto. Ma Cotral purtroppo non le ascolta”, attacca Eugenio Stelliferi, consigliere delegato per Palazzo Gentili. “Di fatto – continua – salvo che per la capienza portata dal 50% all’80%, non cambia nulla rispetto allo scorso anno: la società di trasporti confermerà gli stessi mezzi con l’aiuto di privati. Un sistema che lo scorso anno non ha funzionato”.

Stelliferi ricorda quanti studenti arrivano a Viterbo alle 8 del mattino e restano in giro fino all’ingresso delle 10. “Checché ne dica Cotral, i disservizi sono stati pesantissimi”, sottolinea. L’ipotesi avanzata dalla Provincia con ingressi in presenza all’80% e Dad per il restante 20% degli studenti, a rotazione sulla settimana, non è stata presa in considerazione.

Ad alimentare il caos nelle scuole, poi, ci si è messo anche l’algoritmo utilizzato per l’assegnazione degli incarichi annuali. Le centinaia di insegnanti che il 1° settembre hanno firmato il contratto, ieri si sono visti recapitare una nuova mail: per alcuni conferma, per altri cambio di sede, per i meno fortunati revoca. “La situazione è davvero caotica. Il sistema non ha funzionato: sono stati assegnati incarichi a chi era in fondo alla graduatoria. Un problema che nelle prime ore sembrava aver coinvolto solo l’infanzia e la primaria, salvo poi scoprire che sono state colpite anche le secondarie di primo e di secondo grado”, denuncia Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal. Una vera baraonda scoppiata tra i diversi interessati che per ore, dopo aver preso servizio, non erano certi di avere ancora un lavoro. “Andrò a dire a mia figlia che fino a giugno si mangia”, il commento di una docente delle superiori confermata. La provincia di Viterbo, insieme a Latina, quella dove si sono registrati i maggiori errori nelle attribuzioni.

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