Picchiata dal compagno anche incinta, la vittima: «Ho deciso di denunciarlo per tutelare i miei figli»

Violenza
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 19:07

«Mi sputava e mi minacciava. Ho deciso di denunciarlo per tutelare i miei figli». Inizia con la testimonianza della vittima, una donna di 35 anni, il processo, davanti al collegio del Tribunale di Viterbo, per maltrattamenti all’ex compagno. L’uomo, che al momento è ai domiciliari, per oltre un anno avrebbe riempito la donna di botte, minacce e sputi e tutto sotto gli occhi di tre bambini.

«Abbiamo deciso di andare a convivere - ha raccontato la donna, che non si è costituita parte civile - dopo tre mesi che ci conoscevamo. Io avevo già tre figli avuti da una precedente relazione. E le cose sono andate male quasi da subito. Lui quando beveva, e accadeva spesso, diventava violento. Mi insultava in ogni modo possibile e diventava geloso. Se non avessi avuto paura per i miei figli forse non lo avrei mai denunciato». A spingere la donna ad andare in Questura sarebbero stati gli episodi più gravi. «Tutto è iniziato nella primavera del 2022 - ha detto ancora - le offese sono diventate quotidiane e anche i maltrattamenti. Una sera mi ha sputato e rovesciato una bottiglia d’acqua addosso, mi sottraeva il telefono per evitare che lo usassi per chiedere aiuto.

Ero così spaventata da lui e dai suoi modi che io e i miei figli dormivano insieme sul pavimento per evitare di condividere la stessa stanza».

La situazione sarebbe precipitata quando la donna è rimasta incinta dell’imputato. «Aspettavo suo figlio - ha detto - e le cose non miglioravano. Ci siamo separati per avere più tranquillità ma tutto è peggiorato. Veniva sotto casa mia alle 4 del mattino e suonava il citofono ripetutamente. Più volte ho dovuto chiamare la polizia». L’uomo dopo la denuncia dell’ex compagna è stato allontanato con provvedimento del gip, la misura però presto si è trasformata in arresti domiciliari. «Nonostante dovesse starmi lontano - ha detto infine la donna - continuava a venire sotto casa. Una volta ha anche tentato di buttare giù la porta». Ieri l’avvocato Luigi Mancini, che assiste l’imputato, ha chiesto un affievolimento della misura. Il collegio si è riservato. Si torna in aula il 7 maggio 2024.

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