Piansano, riattivato il bancomat. Cisl: "Il gioco di squadra ha funzionato, serva da esempio"

Il bancomat di Piansano
di Federica Lupino
3 Minuti di Lettura
Martedì 15 Novembre 2022, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 11:51

“Una piccola vittoria che potrebbe fare scuola in tutta la provincia”. La Cisl rivendica il lavoro di squadra che ha portato alla riattivazione dello sportello Atm a Piansano, dopo che Intesa San Paolo ha chiuso la propria filiale a fine ottobre.

Da mesi il sindacato denuncia la desertificazione bancaria che sta interessando, come il resto del Paese, anche la provincia di Viterbo. Nella Tuscia dal 2008 al 2020 si sono persi 51 sportelli, ovvero il 24,64% del totale di quelli presenti. Nello stesso periodo, circa il 18% dei comuni è rimasto del tutto privo di una banca: Bassano in Teverina, Carbognano, Cellere, Civitella d’Agliano, Gallese, Graffignano, Ischia di Castro, Lubriano e Vasanello. In alcuni casi, anche lo sportello Atm se ne è andato con la filiale. Non, appunto, a Piansano.

“Il nostro grido d’allarme – commenta il segretario della Cisl Fortunato Mannino – è stato subito raccolto dal sindaco Roseo Melaragni e, grazie alla collaborazione con la Provincia e l’Abi (associazione bancaria italiana, ndr) abbiamo portato a casa un piccolo, grande risultato per la comunità di Piansano”. Lo sportello è stato riattivato alla fine della scorsa settimana: “Un presidio fondamentale per il paese – continua il sindacalista – perché almeno per le operazioni basilari i cittadini non saranno costretti a spostarsi per chilometri”.

Al momento, l’Atm è stato riattivato nello stesso immobile dove prima c’era la filiale in attesa che il Comune sistemi il locale che metterà a disposizione a titolo gratuito. “Quanto avvenuto a Piansano – auspica Mannino – spero serva da esempio su come il confronto col territorio, seppur non possa impedire i piani di riorganizzazione delle banche, riesca quantomeno a limitarne le ricadute soprattutto sui piccoli centri dove la progressiva riduzione dei servizi provoca un’accelerazione del fenomeno dello spopolamento”.

Buone notizie anche sul fronte dell’occupazione: i tre impiegati della filiale sono stati tutti ricollocati con i ruoli di pertinenza. “Due – rivela Alessandro Scorsini, segretario della categoria First – ora sono a Grotte di Castro mentre uno a Valentano.

Per il collega addetto alla cassa è andata bene: ora si è avvicinato a casa. Mentre gli altri dovranno viaggiare per un tragitto più lungo di prima per mantenere gli incarichi”. Intanto, per il prossimo futuro si aspettano altre riduzioni.

“A livello nazionale Intesa parla di 1.050 filiali da chiudere. Se a questo si aggiungono le fusioni in atto, il rischio è che ci saranno ulteriori dimensionamenti. Anche il credito cooperativo – conclude Scorsini – che fino al 2020 aveva retto, pensa ad acquisizioni e fusioni. Ma come per il caso di Piansano, se c’è la disponibilità delle istituzioni e dei responsabili delle banche dal confronto nasce qualcosa di positivo per i dipendenti e per i territori”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA