"Pale eoliche alte come grattacieli, un attacco alla Tuscia": il grido di allarme di Parenti (Confagricoltura) che coinvolge Regione Lazio

"Pale eoliche alte come grattacieli, un attacco alla Tuscia": il grido di allarme di Parenti (Confagricoltura) che coinvolge Regione Lazio
di Federica Lupino
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Giovedì 21 Dicembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:24

"Qui non parliamo dei muli a vento olandesi ma di veri e propri grattacieli. Quella a cui stiamo assistendo è la più grande speculazione mai avvenuta ai danni del nostro territorio. Se non la fermiamo, agricoltura e turismo saranno le prime vittime: dobbiamo mobilitarci”. Remo Parenti non è mai stato così preoccupato da quanto ricopre l’incarico di presidente di Confagricoltura Viterbo-Rieti. E lo ha detto forte e chiaro all’assemblea dell’altra sera a cui hanno partecipato soci e non, compresi i conduttori di agriturismi.

Sul banco degli imputati è finita l’installazione di 900 pale eoliche nella Tuscia, comprese almeno 200 alte fino a 250 metri. “Sei di questi ecomostri sorgeranno alle porte di Viterbo, tra il chilometro 9 e l’11 della Tuscanese. Altrettante poco più avanti, alle porte di Tuscania”, sottolinea Parenti. Le altre zone prese di mira sono Grotte di Castro, Onano, Cellere, Canino, Montalto di Castro: “Ovunque le procedure di autorizzazione sono avanti. Ormai tutto l’iter è estremamente più facile rispetto al passato. E con la scusa di combattere il cambiamento stanno per deturpare il nostro territorio, quando invece faranno solo soldi a palate”, accusa.

Le conseguenze per Parenti si stanno facendo già sentire, prima ancora che i cantieri partano. “Tra i tanti conduttori di agriturismo, uno di Grotte di Castro ci ha raccontato che dei turisti americani gli hanno chiaramente detto che se, oltre ai 500 ettari di pannelli solari vicini alla struttura, dovessero installare anche delle pale eoliche, non tornerebbero più.

Chi viene da noi – continua il presidente di Confagricoltura – cerca la natura incontaminata, i paesaggi naturali. E se realizzeranno tutti questi progetti non sarà più così”.

Ma questo non significa che l’associazione sia contro l’energia pulita. “Anzi, ma questo è solo business da parte di aziende straniere sulla pelle dei viterbesi. Il cambiamento climatico siamo noi i primi a volerlo combattere. Vanno bene mini-pale eoliche, magari architettonicamente realizzate per essere un valore aggiuntivo nell’ambiente circostante. E – aggiunge – i pannelli fotovoltaici potremmo installarli noi sui tetti dei capannoni molti dei quali altrimenti nel tempo andrebbero anche in rovina. Ma quello a cui siamo assistendo nella Tuscia no”.

Cosa chiede Parenti? “Che tutto il territorio si mobiliti. Ora le autorizzazioni passano dalla Regione Lazio ed è alla Regione che chiediamo di regolamentare questo mercato. Non si può dire sì a tutti e ovunque: nella Tuscia abbiamo già decine di impianti, basta”. E aggiunge: “Auspico che anche i presidenti delle altre associazioni si uniscano in questo percorso. Dobbiamo creare un fronte compatto, pure coi sindaci”. Parenti ha già avuto contatti informali con i consiglieri regionali del territorio: “Il mio auspicio è di poterli incontrare insieme ai miei colleghi già durante le Feste e di iniziare subito azioni concrete. Serve agire, il pericolo che corre la nostra provincia è inimmaginabile”, chiude.

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