Mannino (Cisl): «Ceramica di Civita Castellana, subito un tavolo e un marchio contro le contraffazioni»

A sinistra il segretario della Cisl di Viterbo, Fortunato Mannino
di Federica Lupino
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Martedì 3 Aprile 2018, 19:20 - Ultimo aggiornamento: 19:27

Difendere il distretto della ceramica contro le truffe e con esso tutti i lavoratori impiegati. La Cisl lancia l'appello alle massime istituzioni del territorio e chiede l'istituzione di un marchio ad hoc che scongiure, o quanto meno freni, le contraffazioni. Dopo i recenti episodi di cronaca, come il sequestro di duecento sanitari in ceramica (water, bidet e lavabi) con il marchio made in Italy fasullo, l'attenzione del sindacato è massima. E così il segretario Fortunato Mannino ha preso carta e penna e ufficializzato la richiesta di un tavolo al prefetto Giovanni Bruno, al presidente della Provincia, Pietro Nocchi, e a quello della Camera di commercio, Domenico Merlani.

«La scrivente organizzazione sindacale chiede - scrive Mannino - di costituire urgentemente un tavolo di confronto, per affrontare la situazione che si è determinata a seguito della scoperta di prodotti contraffatti non provenienti dal distretto della ceramica di Civita Castellana, nonostante sulle confezioni riportassero quella origine. 
La Cisl vuole sensibilizzare su questo tema per difendere il nostro territorio, i lavoratori del distretto di Civita Castellana, i nostri prodotti e non per ultimo la nostra identità».

I tempi, secondo il sindacato, sono ormai maturi e non si può rimandare oltre. «Riteniamo che un confronto per trovare una adeguata soluzione al problema sia inevitabile e auspicabile. Siamo convinti che si possa istituire un marchio a tutela del prodotto ineguagliabile di quella zona e siamo disposti - continua Mannino - ad ascoltare eventuali iniziative che possano essere intraprese per questa causa».

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