Lago di Bolsena, le associazioni contro la pista ciclabile: "Fermate l'asfaltatura"

La ricostruzione della nuova pista ciclabile a Gradoli
di Renato Vigna
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Martedì 26 Luglio 2022, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 13:18

Per chi l’ha promossa, sarà volano per il turismo, potendo attrarre gli amanti delle due ruote. Per chi la osteggia, uno scempio che non ha nulla a che fare col rispetto dell’ambiente. Da giorni intorno al lago di Bolsena la polemica è infuocata: siamo nel territorio del comune di Gradoli; qui, dove c’era la strada in terra battuta ora si sta stendendo una lingua di asfalto. 

Il progetto di cui si parla da anni - e che interesserà anche altri paesi limitrofi - ha però radici recenti: affonda le basi nella manifestazione d’interesse presentata dal Comune nel 2019, in risposta a una procedura aperta dalla Regione Lazio. La realizzazione della pista ciclabile interlacuale del lago di Bolsena, per il tratto che ricade sotto Gradoli, si è aggiudicata un finanziamento di 1.180.000 euro, a intero carico dell’ente. Insomma, per il Comune nessuna spesa. Ma tante critiche, quelle sì.

A schierarsi contro è , tra gli altri, l’associazione “Bolsena lago d’Europa”. “Raramente abbiamo ricevuto tante segnalazioni, chiamate, richieste di ‘fare qualcosa!’ da persone che esprimono  indignazione, sgomento, tristezza di fronte a quello che viene vista come un’aggressione al paesaggio del lago. Il motivo è l’avvio del progetto, annunciato con ordinanza del 4 luglio”. In quella data il vicesindaco Carlo Benedettucci ha ufficializzato l’avvio dei lavori predisponendo i necessari divieti di sosta e il transito a senso alternato nel tratto interessato, dal confine con Grotte di Castro sino all’incrocio con la provinciale 114 (località La Cetosa).

Continuano dall’associazione: “Molte sono le domande.

Si tratta dell’asfaltatura dell’ampia strada bianca ripariale o della creazione di una pista dedicata esclusivamente al cicloturismo? Un ulteriore passo verso l’antropizzazione della zona ripariale nel comune di Gradoli, in linea con vari interventi nel passato? Ha forse un’assonanza con il taglio della vegetazione ripariale recente, finanziato con fondi dedicati all’emergenza Covid? E, soprattutto, ci si chiede se sia stata attivata la procedura di valutazione di incidenza, obbligatoria in questo caso”. Bleu e altre associazioni hanno richiesto l’interruzione dei lavori “per evitare ulteriori danni irreversibili ai valori tutelati nel sito Natura 2000 del lago di Bolsena”. 

Le critiche si riversano anche sui social: “È veramente uno scempio! Con tutte le strade piene di buche e veramente pericolose, asfaltiamo una strada vicino al lago, in mezzo al verde dove non passa nessuno che serve soltanto a deturpare il paesaggio”, accusa un utente di Facebook. Ma ci sono anche voci favorevoli: “Sarà per metà una pista ciclabile/pedoni e per metà strada a senso unico con asfalto ecologico che tra un poco si sbiancherà. A mio parere nessun deturpamento, anche perché sulla strada ci passano le macchine, cicli, persone e non la fauna”.

Per non parlare di quanti la difendono perché “così non si alzerà più la polvere bianca mentre siamo in spiaggia”.

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