La riscossa della campagna, record di vendite dei prodotti biologici nella Tuscia

La riscossa della campagna, record di vendite dei prodotti biologici nella Tuscia
di Ugo Baldi
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Martedì 21 Aprile 2020, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 10:45
E’ boom di acquisti dei prodotti biologici targati Tuscia. L’emergenza Covid19 ha fatto oscillare la maggiorazione delle vendite tra il 20 e 25 % (secondo i prodotti), da marzo in poi.
Ortaggi, formaggi, carne, uova, vino, olio, zafferano, pasta, farina e via dicendo, provenienti dal Viterbese, soprattutto a Pasqua, sono finiti sulle tavole di mezza Italia.
«Le aziende biologiche della provincia - ha detto Andrea Ferrante produttore tuscanese e coordinatore della scuola di agroecologia - hanno una lunga tradizione di vendita diretta e ora più che mai, sono in prima linea per rispondere alle esigenze della gente. In una situazione di emergenza sanitaria dove tutti danno priorità alla salute, la buona alimentazione e avere un rapporto fiduciario con chi ci fornisce il cibo è una priorità. Le aziende stanno rispondendo all’esigenza del momento e al futuro». 
Le imprese hanno iniziato a collaborare fra loro e sperimentato nuove forme di consegne ai consumatori per limitare i prezzi.
A Viterbo c’è il mercato contadino di Pianoscarano di Cooperazione Contadina (una rete di aziende biologiche viterbesi) che lavora su ordinazioni con consegne, a domicilio e Arvalia che pratica la stesso servizio. Nel Biodistretto della Via Amerina, che raccoglie tredici comuni della bassa Tuscia, c’è la Bio Bagnolese di Orte, la Fattoria Cupidi di Gallese, la Fattoria Lucciano di Civita Castellana, l’Azienda Sansoni di Nepi e quella agricola dei Fratelli Gianni e Emilio Cattani a Civita Castellana (prima azienda a produrre pecorino romano biologico a mano) eccellenze del settore, che lavorano a pieno ritmo. 
«La scelta di convertire il territorio al biologico – ha concluso Ferrante - si dimostra lungimirante. Orientare le produzioni ai consumi e dare valore al biologico è un elemento di forza della comunità, oltre che una scelta strategica per l’avvenire».
Anche Famiano Crucianelli presidente del Bio Distretto è soddisfatto dell’incremento. «I buoni dati di vendita confermano – ha detto – la lungimiranza del progetto e della strategia della nostra associazione. D’altronde la vicenda drammatica che stiamo vivendo conferma la centralità che deve avere per il nostro futuro l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.Mi auguro che questi giorni di clausura aiutino a riflettere sulla centralità dell’equilibrio fra ambiente e economia e sul grande valore della biodivlità dell’equilibrio fra ambiente e economia e sul grande valore della biodiversità».
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