Allevamento di cani lupo “selvatici” non autorizzato, al via il processo per due imputati accusati di aver importato animali senza le dovute certificazioni e di averli lasciati in un ambiente non idoneo. Alla sbarra due uomini, un 41enne di Valentano difeso dall’avvocato Andrea Danti e un un 37enne calabrese ma residente a Milano assistito dall’avvocato Irene Laurenti.
Il processo prende le mosse dall’operazione “Cappuccetto rosso” della primavera del 2021, conclusa con il sequestro dei cani lupo di un allevamento di Valentano e la denuncia a piede libero dei due attuali imputati. L’indagine, de carabinieri forestali coordinati dal pm Massimiliano Siddi, nasce da un’attività mirata a “liberare” cani lupo, le cui caratteristiche genetiche e fenotipiche sono riconducibili a lupi selvatici. Il 41enne di Valentano è accusato di aver importato dall’Unione europea e detenuto nella propria abitazione 19 cani lupo senza la prescritta documentazione, in quanto specie considerata pericolosa per la pubblica incolumità e per aver detenuto tali esemplari in condizioni incompatibili con la loro natura.
Al 37enne calabrese viene contestato, in concorso con il 41enne, di aver importato dall’Unione Europea Rajia, il cane lupo che aveva acquistato senza la prescritta documentazione.