Energia da fusione: l’Università della Tuscia protagonista su scala nazionale ed europea

Il Divertor Tokamak Test (Dtt),
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 19 Febbraio 2021, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 22:34

Energia da fusione: l’Università della Tuscia protagonista su scala nazionale ed europea.

La notizia: Unitus entra ufficialmente (attraverso l’acquisizione diquote) a far parte del consorzio che, sotto la guida di Enea ed di Eni, si occuperà della progettazione, della realizzazione e del funzionamento del Divertor Tokamak Test (Dtt), il progetto che punta alla realizzazione di un divertore in grado di espellere l'energia, per lo più calore, ed i prodotti della fusione nucleare che si generano all'interno di un tokamak.

«Si tratta – spiega Giuseppe Calabrò, presidente del corso di laurea in Ingegneria industriale e direttore del centro di ricerche Cintest - del più grande esperimento attualmente in corso in Italia, con un costo di circa 600 milioni di euro, che prenderà vita al centro ricerche Enea di Frascati e consentirà di studiare aspetti determinanti del processo di fusione termonucleare per la generazione sicura e inesauribile di energia pulita. Dtt (www.dtt-project.it) è a guida italiana e si stima possa avere ricadute per 2 miliardi di euro, creando 500 posti di lavori diretti e 1000 nell’indotto».

Non solo. La “Tuscia” è anche protagonista nella costruzione del più grande esperimento per la fusione nucleare mai realizzato, denominato “International Thermonuclear Experimental Reactor” (Iter, www.iter.org), che coinvolti 35 diversi paesi.

Insieme a Vitrociset (società partecipata da Leonardo), infatti, Unitus è riuscita ad aggiudicarsi la gara denominata “Diagnostics Specialized Engineering Design”, del valore di quasi 3 milioni di euro, indetta da “Iter Organization” per il supporto al design e servizi di ingegneria del sistema di diagnostiche dell’esperimento ITER. Nel Consorzio aggiudicatario della commessa ci sono anche le Università di Palermo, Roma Tor Vergata, Cnr, Enea, la S.r.l. LT Calcoli.

“È una grande soddisfazione – sottolinea il rettore Stefano Ubertini - partecipare da protagonisti a progetti così importanti per il futuro energetico mondiale, una grande opportunità di studio e di lavoro per i nostri studenti e per l’intero territorio della regione Lazio».

«L’ateneo viterbese – aggiunge Flavio Cristanti, ricercatore Enea e responsabile scientifico di Dtt - è una delle più belle novità nel panorama scientifico internazionale. Una realtà che ha avuto la lungimiranza e il coraggio di investire sul tema della fusione termonucleare, sia nella didattica sia nella ricerca, dando vita in pochi anni ad una scuola di giovani brillanti laureati, impegnati già in diversi contesti nazionali ed europei».

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